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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Sos gioco d'azzardo, si spendono 2 mila euro a testa. Il primario: "In Romagna 20 mila persone a rischio"

Il 41% della popolazione gioca e un 2% è a rischio medio-alto di entrare nel tunnel del gioco d'azzardo patologico. Nel Riminese diversi casi di persone che hanno perso tutto e si sono indebitate

L’Sos arriva dal medico Teo Vignoli, direttore dell’Unità Operativa delle Dipendenze Patologiche dell’Ausl Romagna. Anche nel Riminese, nel post Covid, il numero di giocatori d’azzardo patologici è in costante crescita. C’è chi arriva ormai sul lastrico, indebitato con le finanziarie, con necessità di aiuti urgenti sia sul fronte legale e di amministrazione sia a livello di cura per disintossicarsi. Al momento in cura ci sono una cinquantina di pazienti. Ma si tratta di un numero relativo, perché quello del gioco d’azzardo patologico è un disagio sotto traccia e che quasi sempre viene tenuto nascosto fino all’ultimo. Ed è per questo motivo che grazie alla collaborazione tra Comune di Rimini, Ausl Romagna e le associazioni del territorio è stato avviato il nuovo percorso realizzato nell’ambito del ‘Piano Locale contro il Gioco d’azzardo’.

IL PROGETTO - Le associazioni fanno rete per combattere la ludopatia

I numeri

Nel periodo pre-pandemico (2017), nel solo Comune di Rimini la spesa pro capite in gioco d'azzardo corrispondeva a 1798 euro. Un dato che collocava Rimini al 557 posto, su 7954 comuni italiani, nella classifica generale per spesa pro capite. Considerando le città delle stesse dimensioni - sempre nella stessa classifica - Rimini risulta al posto numero 27 su 130 comuni (fra i 50 mila e i 200 mila residenti).

“Nel 2022 abbiamo assistito a un aumento del gioco d’azzardo in tutta Italia, raggiungendo una raccolta totale di 131 miliardi di euro, che corrisponde a una media di 2000 euro giocati a testa spiega il primario Teo Vignoli -. Se il gioco fisico è aumentato del 22% rispetto al 2021, il dato ancora più preoccupante è sul gioco on line che nel 2022 è incrementato del 137% rispetto al 2021. Una pratica difficile da contrastare e disponibile ovunque ci sia una connessione internet e attiva 24 ore su 24”.

Anche l’Emilia-Romagna non è esente da questo trend, con un 41% di giocatori sulla popolazione generale, di cui il 2% considerato a rischio medio-alto. “Questo significa che, in Romagna, le persone a essere interessate sono circa 20.000” spiega lo specialista. “In particolare, i maschi giocano d’azzardo più delle femmine e circa 1 minorenne su 5 gioca d’azzardo illegalmente prima di raggiungere la maggiore età - aggiunge Vignoli -. Lo spostamento del gioco on-line complica ulteriormente gli intrecci che ci sono tra Gap e dipendenza da internet, soprattutto nelle fasce più giovani. La vera sfida al Gap è sul territorio: gli accessi alla nostra rete dei servizi sono in progressivo aumento, ma non basta. Ancora troppi giocatori non chiedono aiuto, non si fanno affiancare da esperti. L’intercettazione precoce è uno degli obiettivi primari, su cui stiamo lavorando con determinazione, forti anche di una proficua collaborazione pubblico-privato che ci ha permesso ad oggi di raggiungere importanti traguardi”.  

Il quadro in regione

Da un’elaborazione della Regione, in Emilia-Romagna nel 2021 sono state complessivamente oltre 31 mila le persone assistite dai servizi per le dipendenze patologiche (SerDP) delle Aziende Usl (esattamente 31.207), 1.139 delle quali per problemi collegati al gioco d’azzardo: il 3,7% del totale degli assistiti. Più della metà di questi (602, pari al 52,8%) sono giocatori patologici, che si sono rivolti ai servizi per la prima volta. La maggioranza degli assistiti è di genere maschile (80%) e di cittadinanza italiana (91%). La fascia di età più rappresentata, indipendentemente dal genere, è quella compresa tra 41 e 60 anni, seguita dagli ultrasessantacinquenni, che costituiscono il 16,4% delle persone in carico ai servizi. Il 56,4% predilige giocare ai videogiochi nei bar/tabacchi o sale gioco, il 18,7% gioca al lotto, superenalotto, lotterie e gratta e vinci; alle scommesse sportive o ippiche si dedica il 10,8% dei giocatori e il 15,4% gioca attraverso le piattaforme on line; parte dei giocatori sono però dedite a più tipologie di gioco contemporaneamente. 

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Teo Vignoli medico

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