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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Condannato per stupri e rapine, chiesta la revisione del processo a Guerlin Butungu: "Non ebbe un giusto dibattimento"

Il congolese fu il protagonista dell'estate dell'orrore 2017 quando, insieme a un branco di minorenni, seminò la paura tra i turisti della Riviera

La sentenza della Cassazione, emessa nel dicembre del 2019 coi giudici che confermavano la condanna a 16 anni di reclusione, sembrava essere arrivata la parola fine per Gerlin Butungu il congolese che aveva trasformato in un inferno la fine dell'estate del 2017. I nuovi avvocati del 25enne, Liliana Lotti del Foro di Rimini e Antonio Miraglia di Santa Maria Capua a Vetere e dell'associazione "Nessuno escluso", hanno chiesto la revisione del processo di primo grado sostenendo che "non ebbe un giusto dibattito perchè gli fu negato il diritto alla difesa nella sua lingua d'origine". "Se la revisione andrà come sperato, sarà un uomo libero da subito" hanno dichiarato i legali aggiungendo che "Nel carcere di Padova ha trovato una nuova dimensione. Ha sviluppato un talento per il canto, ha preso un diploma, lavora con i disabili e da sempre si è detto innocente per quanto riguarda lo stupro in spiaggia di Miramare". Il pool di avvocati quindi presenterà davanti al Tribunale di Ancona, competente territorialmente, la domanda di revisione sulla scorta di nuove prove che attesterebbero come Butungu arrivato da poco in Italia, non fosse in grado di capire bene la
lingua italiana. Nel mirino dei legali del congolese, due interrogatori: quello in Questura a Rimini e quello in carcere a Pesaro con la presenza del pubblico ministero, senza interprete.

Catturato il quarto stupratore

Quell'anno, in un'escalation di violenze, lo straniero insieme a un branco di minorenni era diventato l'incubo della spiaggia notturna fino all'episodio culminante del 26 agosto quando due turisti polacchi, un ragazzo e una ragazza, erano stati aggrediti dal branco sulla spiaggia di Miramare con il giovane pestato a sangue e lei violentata a turno da Butungu e da tre minori stranieri. Una banda che, non sazia di quanto avevano commesso, la stessa notte aveva usato violenza anche su una transessuale peruviana che si prostituiva sulla Statale 16. Una notte di efferatezze che aveva portato Rimini sotto le luci delle televisioni di mezzo mondo mentre gli inquirenti della Squadra moblie della Questura cercavano di ricostruire la vicenda e, soprattutto, assicurare alla giustizia il branco. Indagini serrate che, grazie anche all'identikit realizzato dall'assistente capo coordinatore della polizia Scientifica Elena Pagani su indicazione della trans peruviana e risultato essere uguale al 98,7% del volto di Butungu, il 3 settembre avevano portato all'arresto di tutti e quattro.

Il video dell'arresto

 La svolta all'inchiesta infatti era arrivata il 2 di settembre quando, oramai alle strette, due dei minorenni si erano resi conto di essere stati smascherati e si erano costituiti ai carabinieri. Dal loro racconto è stato quindi possibile ricostruire l'intera vicenda con la polizia che aveva così catturato anche il terzo ragazzino ma, all'appello, mancava proprio il capobrancoLa latitanza di Butungu, tuttavia, era durata solo altre poche ore e all'alba del 3 settembre era stato intercettato su un treno, diretto al nord, e ammanettato.

Il video della condanna

Processato a Rimini, il congolese era stato condannato a 16 anni in primo grado con la pena confermata anche dalla Corte d'Appello e dalla Cassazione. Mano leggera, invece, del gip del Tribunale dei Minori che aveva condannato i tre ragazzini complici del congolese, due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e un 16enne nigeriano a 9 anni e 8 mesi di reclusione, 12 quelli chiesti dal pubblico ministero. I giovanissimi avevano potuto contare sullo sconto di pena pari a un terzo, in quanto avevano scelto il rito abbreviato, e dell’attenuazione genericamente prevista per gli imputati di età inferiore a 18 anni (un altro terzo). Una combinazione, quindi, che aveva visto le pene già dimezzate in partenza.

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