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Lotta alle mafie, il deputato Arlotti a sostegno di “Io riattivo il lavoro”

Le aziende confiscate alla mafia sono un bene di tutti. A sostegno della campagna “Io riattivo il lavoro” e della legge di iniziativa popolare per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate alla criminalità organizzata, c'è anche la firma del deputato riminese PD Tiziano Arlotti

Le aziende confiscate alla mafia sono un bene di tutti. A sostegno della campagna “Io riattivo il lavoro” e della legge di iniziativa popolare per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate alla criminalità organizzata, c'è anche la firma del deputato riminese PD Tiziano Arlotti, presente nei giorni scorsi all'incontro pubblico “Ricordando Pio La Torre”. Promossa da Cgil, Arci, Libera, Centro studi Pio La Torre, Avviso Pubblico, Confesercenti SoS Impresa, Legacoop e Acli, e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, la campagna mira a raccogliere più di 50 mila firme per restituire alla collettività i beni e le aziende sottratte alla mafia.

Sono 11.950 gli immobili e 1.515 le imprese sotto sequestro in Italia, di cui 25 imprese e 85 immobili in Emilia-Romagna, dove le mafie investono e riciclano ingenti risorse sia in affari illegali sia nell’economia legale. Delle 25 aziende, tre si trovano in provincia di Rimini. In base ai dati dell’Agenzia Nazionale sui Beni Sequestrati e Confiscati – ANBSC, i settori di attività sono “tipici” delle imprese infiltrabili: costruzioni, alberghi e ristoranti, attività immobiliari, noleggio, attività finanziarie, ingrosso commerciale, per lo più sotto forma di Srl o Spa. “Le mafie si bloccano colpendo duramente i loro affari, le risorse, i legami e patrimoni, come insegnano anche le recentissime operazioni di contrasto portate avanti con successo dalle forze dell'ordine sul nostro territorio, ultima la Mirror condotta dai Carabinieri – commenta Arlotti -. In questo rientrano anche la confisca e la restituzione dei beni alla collettività, per combattere le mafie con il lavoro”.

La proposta di legge prevede in particolare una banca dati nazionale delle aziende confiscate; provvedimenti per sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori, favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale e agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. Viene incentivata anche la costituzione di cooperative dei lavoratori disposti a rilevare l’azienda oggetto della confisca e previsto un adeguato percorso di formazione e aggiornamento. Una volta raggiunta la quota necessaria di 50.000 firme, la proposta sarà depositata alle Camere.

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