La denuncia di Marina Mascioni "Degrado nel centro storico di Rimini"
Marina Mascioni – Coordinatore Movimento Nazionale 2016 – Rimini "Ci preme sottolineare lo stato di degrado estetico pienamente visualizzabile, alla mercè degli occhi di tutti i cittadini riminesi e turisti che giustamente cercano nelle strade e nelle vie antiche della città anche il gusto della storia, degli edifici e non solo, lasciati in uno stato talora di totale abbandono e decadenza, nonché spesso e volentieri scarabocchiati da graffiti tanto deturpanti quanto insulsi. A tal proposito vogliamo sottolineare l’indecenza che si protrae da mesi, se non da anni, relativamente alla centralissima via Garibaldi, strada luogo di incontro, passeggio e shopping nel centro del cuore della nostra città. Non è assolutamente ammissibile che la bruttezza di alcuni edifici venga quasi accettata in una maniera passiva e come destino ineluttabile dai cittadini riminesi ivi residenti e non, laddove la custodia di ambienti di bellezza e decoro fanno il paio con una percezione soggettiva di benessere da parte di tutti, senza voler considerare, da un lato la sicurezza degli stessi edifici lasciati all’abbandono, dall’altro la pessima carta di identità con cui la città di Rimini si presenta ai suoi ospiti. Siamo perfettamente consapevoli delle grosse problematiche attualmente in essere che l’attuale Amministrazione deve affrontare per quanto riguarda il Comune di Rimini nella sua intierezza. Ciò che a noi piace sottolineare, enfatizzando il tutto alla consapevolezza di tutti i cittadini, è il fatto che tali aspetti di degrado sono certamente lo specchio di una “maleducazione” che riguarda anche, se non soprattutto, la sfera del privato. A tal proposito ci permettiamo di ricordare che tutto quanto sopra esposto è contemplato da una precisa Legislazione vigente deliberata dal nostro Comune e che fa capo a: Regolamento di Polizia Urbana ed in particolare relativamente all’argomento in oggetto a: Capo II: Art. 6 – Art. 6 bis – Art. 12 bis; Capo III: Art. 19; Capo V: Art. 44."