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Gnassi commenta l'estate: "I 120 giorni tra giugno e settembre sono stati il primo, concreto simbolo di una ripresa piena"

Il sindaco di Rimini scrive ai giornali: "Per certi versi si è tornati alle performance turistiche dei favolosi anni Sessanta, con picchi vertiginosi nei mesi estivi e una relativa calma negli altri periodi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Caro Direttore,
l’estate 2021 ha segnato il primo grande ritorno del turismo dopo la stagione della pandemia. I numeri, nel nostro Paese, non sono ancora come quelli del 2019, ultimo anno prima della bufera Covid, ma è indubbio che i 120 giorni tra giugno e settembre sono stati il primo, concreto simbolo di una ripresa piena, nei numeri e nei fatturati. A trainare il turismo nazionale sono state principalmente le località di mare e la montagna: le città d’arte continuano a soffrire a causa del turismo straniero che ancora latita causa le restrizioni alla mobilità dovute all’emergenza pandemica. Per certi versi si è tornati alle performance turistiche dei favolosi anni Sessanta, con picchi vertiginosi nei mesi estivi e una relativa calma negli altri periodi, in realtà dovuta quest’ultima ai divieti che, in buona sostanza, hanno tagliato fuori l’intera primavera da fiere, congressi e eventi. La Riviera di Rimini e la Romagna sono state e sono protagoniste di questa estate boom che, a quanto si può giù intuire, si protrarrà per l’intero mese di settembre. Sottolineo ancora una volta come, tra pochi giorni (24-26 settembre), tornerà il grande evento di RiminiWellness, che davvero segna la rinascita dopo quasi due anni di ‘buio’ per ciò che riguarda le manifestazioni fieristiche. Una alla volta, e in parallelo con la progressione della campagna vicinale in tutta Europa, i pezzi stanno tornando al loro posto ma questo grazie alla spinta venuta in questi mesi in particolare dal territorio della Romagna.  Per Rimini, ad esempio, il mix tra offerta balneare e le novità di una città d’arte e della cultura pressoché inedita sono stati un fortissimo ed evidente motivo attrattore nell’estate 2021. Da adesso in poi il turismo italiano ha assoluta necessità di recuperare i settori, e i mesi, di fatto ‘scomparsi’ da inizio 2020. Il ritorno degli stranieri sul territorio italiano è la prima condizione per un 2022 che attendiamo come l’anno delle ripresa totale.
Andrea Gnassi

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