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Nei centri storici i negozi di moda arrancano. Zanzini: "Un'epidemia che sta mietendo chiusure"

Giammaria Zanzini: "Siamo pronti a portare al Tavolo della Moda regionale progetti concreti per invertire la tendenza, partendo dalle normative per outlet, spacci aziendali, temporary store"

“Trascorso ormai il clou dell’estate desideriamo riavviare il confronto con la Regione Emilia-Romagna al fine di realizzare concretamente i tanti progetti intavolati e arrivare alla soluzione dei problemi che attanagliano il settore del commercio di moda al dettaglio. La piena disponibilità mostrata dall’assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio, Andrea Corsini e dall’assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Lavoro, Formazione e Relazioni internazionali, Vincenzo Colla – spiega il presidente regionale di Federazione Italiana Moda Italia – Confcommercio, Giammaria Zanzini – ci stimola a spingere sui progetti concreti per ridare merito al ruolo fondamentale dei negozi di prossimità quali “cluster dell’economia urbana”, imprescindibili prima di tutto per la vivibilità delle nostre città. Confidiamo che il progetto di legge regionale sull’economia urbana, una volta approvato dall’Assemblea regionale e adeguatamente finanziato, saprà favorire anche un rafforzamento del commercio di vicinato e con esso un maggiore benessere delle comunità del nostro territorio".

"Innanzitutto serve capire come un negozio di moda al dettaglio di qualità possa reggere in questo mercato spesso drogato. Una discussione non banale, che si allaccia obbligatoriamente al concetto di legalità. La lotta alla contraffazione, all’abusivismo e alla pirateria commerciale è il punto nodale delle nostre azioni, ma non possiamo limitarci a questo. Se vogliamo che nelle nostre città rimangano accese le vetrine e che si fermi l’emorragia di imprese e posti di lavoro nel nostro settore, occorre improntare velocemente una misura per normare le vendite negli outlet, negli spacci aziendali e nei temporary shop che sono troppi, invasivi e deleteri per i piccoli negozi di prossimità. Urge tenere monitorate queste forme di vendita che creano una concorrenza sleale, così come il mercato parallelo, cioè la vendita all’ingrosso da parte dei multi-brand di stock di merci griffate a retailer stranieri, che salva i conti di qualcuno ma inguaia l’intero settore".

"Proprio dalla Regione Emilia Romagna, che ha già mostrato lungimiranza nell’istituire il Tavolo regionale permanente della Moda, potrebbe nascere un “progetto pilota” che rimetta al centro i negozi al dettaglio, non come ultimo anello della catena di filiera bensì come anello fondamentale senza il quale crolla l’intero settore. Non è pensabile che la produzione si possa reggere solo su mercato parallelo ed e-commerce. Sempre seguendo le linee che il presidente nazionale di Federazione Moda Italia - Confcommercio, Giulio Felloni, sta portando avanti al Tavolo della Moda nazionale in seno al ministero delle Imprese e del Made in Italy, stiamo approfondendo anche a livello regionale i temi dell’economia circolare, dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione delle micro e piccole imprese, senza dimenticare quello legato alla formazione e alle competenze che possano elevare la professionalità delle nostre imprese e del personale".

L’epidemia che sta mietendo chiusure tra le imprese del settore moda al dettaglio pare inesorabile ed è altamente nociva per tutto il tessuto economico e sociale delle nostre città. La situazione è allarmante, basti pensare che dal 2019 al 2021 in Italia hanno chiuso oltre 11.150 negozi e abbiamo perso 11.181 addetti e nel solo anno 2022 abbiamo perso due negozi all’ora. Purtroppo anche nella nostra Regione il settore tessile moda, che pur rappresenta la terza filiera per valore di export con 7,7 miliardi di euro annui, ha dovuto constatare nel 2022 la chiusura di 1.253 negozi al dettaglio, circa tre al giorno. E i dati per cinque delle nove province sono allarmanti: Parma - 2.278 imprese, Modena -1.174, Forlì-Cesena -1.014, Reggio Emilia -839, Ferrara -815 (Fonte: Infocamere - Movimprese).

"Le soluzioni immediate ci sono – conclude il presidente Zanzini - e alcune sono proprio quelle suggerite dagli assessori Corsini e Colla, cioè una pianificazione commerciale d’eccellenza affiancata a un patto di filiera. Saremo al fianco della regione Emilia-Romagna per sostenere e strutturare il rilancio dell’economia urbana in una logica di benessere, ricordandosi che nelle città il decoro e la qualità portano bellezza, eleganza e attrazione, mentre il degrado e l’omologazione portano incuria, insicurezza e abbandono”.

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