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Economia

Cresce l'accesso al credito, a farne richiesta imprese e famiglie per fronteggiare il Covid

Registrata, come prevedibile, un’impennata dei prestiti garantiti dallo Stato tramite il Fondo di Garanzia. In aumento anche il risparmio finanziario grazie all’incremento dei depositi, mentre calano i titoli in portafoglio

A fine 2020 nel territorio Romagna si conferma la ripresa del credito, iniziata nel 1° trimestre, sia alle imprese, sostenuta dalle misure intraprese per far fronte all’emergenza sanitaria, sia alle famiglie. A beneficiarne sono soprattutto le imprese medio-grandi e il settore manifatturiero. Registrata, come prevedibile, un’impennata dei prestiti garantiti dallo Stato tramite il Fondo di Garanzia. In aumento anche il risparmio finanziario grazie all’incremento dei depositi, mentre calano i titoli in portafoglio. Gli ultimi trend riferiti al contesto nazionale (tratti dal Bollettino economico gennaio 2021 - Banca d’Italia) evidenziano che, nel corso del 2020, le banche italiane hanno continuato l’erogazione di fondi alle imprese. Le condizioni di offerta si sono mantenute nel complesso distese, grazie al perdurare del sostegno proveniente dalla politica monetaria attuata e dalle garanzie pubbliche, e i tassi sui prestiti a imprese e famiglie sono rimasti su livelli contenuti. In risposta al riacutizzarsi dell'emergenza sanitaria, il Governo, nell'ultimo trimestre del 2020, ha varato ulteriori interventi a supporto di famiglie e imprese. La nuova manovra di bilancio prevede, inoltre, un aumento dell'indebitamento netto nell'anno in corso e nel seguente; un impulso espansivo aggiuntivo, poi, scaturirebbe dagli interventi che dovranno essere definiti nell'ambito della Next Generation EU (NGEU).

I temi del credito e del risparmio sono monitorati attraverso una serie complessa di indicatori che tengono conto di numerose variabili; l’analisi che segue osserva, per ragioni di sintesi, i dati relativi solo ad alcuni dei principali aggregati, mentre per approfondimenti più completi si rimanda alle elaborazioni complete curate dalla Banca d’Italia. “Considerate le caratteristiche del sistema economico locale e, soprattutto, la grande presenza di piccole / micro imprese, il tema del credito risulta sempre rilevante e lo diventa ancor di più nella situazione complessa ed incerta che stiamo vivendo. Tutto ciò conferma, ancora una volta, come il supporto alla liquidità delle imprese sia fondamentale per sostenerle e per accompagnarle verso percorsi di ripresa – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Nel futuro prossimo, purtroppo, si prevede un aumento delle sofferenze e, parallelamente, un ulteriore deterioramento del “merito di credito” di molte imprese. Un’altra considerazione merita poi il fatto che i dati registrano anche una forte crescita dei depositi bancari, cosa che certifica una ulteriore frenata dei consumi e il clima di forte incertezza causato dalla pandemia. Una criticità quest’ultima che, però, quando la ripresa inizierà a manifestarsi, può trasformare le risorse non attualmente impiegate in nuovi investimenti e, quindi, in un “volano” per la crescita. Mi auguro che ciò possa accadere quanto prima, anche grazie alla campagna vaccinale su larga scala annunciata dal Governo, che parallelamente consentirà la ripartenza della vita sociale ed economica del Paese. La Camera continuerà nelle funzioni di dialogo, monitoraggio e sostegno attivate a fronte degli effetti del Covid 19. Si tratta di una linea prioritaria di azione, a cui, nell’ultimo biennio, la Camera ha destinato 2 milioni di euro. Sottolineo che l’impegno della Camera di commercio si è intensificato, sia con misure specifiche di sostegno, sia favorendo il dialogo tra Istituti di credito e Imprese, dialogo che, all’interno di un sistema economico come il nostro, è strategico e cruciale”.

In base ai dati provvisori della Banca d’Italia (Ufficio Ricerca Economica di Bologna), in provincia di Rimini, al 31/12/2020, i prestiti totali ammontano a 8.972 milioni di euro (6,6% dell’Emilia-Romagna), così suddivisi: 60,3% alle imprese, 35,5% alle famiglie e 4,2% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 31 dicembre 2019 si rileva un incremento del 5,6% dei prestiti concessi (+4,2% a livello regionale); nel dettaglio, si registra un aumento dei prestiti alle imprese dell’8,2% (+10,5% alle medio-grandi, +2,4% alle piccole) e una crescita di quelli alle famiglie dell’1,5%. In merito ai primi, si evidenzia un deciso incremento del credito al settore manifatturiero (+12,0%), a cui fa seguito la variazione positiva verso il macrosettore dei servizi (+9,2%); in lieve calo, invece, i prestiti verso il settore edile (-0,5%).

Per ciò che riguarda il risparmio finanziario, in provincia, a fine anno 2020, l’ammontare risulta di 15.172 milioni di euro (6,0% dell’Emilia-Romagna): il 69,5% è costituito dai depositi bancari, il restante 30,5% dai titoli a custodia. Rispetto al 31 dicembre 2019 si riscontra una crescita del risparmio totale del 6,5% (+10,2% a livello regionale) dovuta al sensibile aumento dei depositi (+10,6%); in calo, al contrario, gli investimenti in titoli (-1,3%), anche se aumentano gli investimenti gestiti dagli OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio) che rappresentano il 50,9% dei titoli in portafoglio (+4,2% annuo). In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, a seguito dei provvedimenti adottati per fronteggiare la crisi economica fortemente aggravata dall’emergenza sanitaria, in un periodo di tempo che copre quasi un anno, è stato registrato un netto aumento delle domande pervenute.

Tra il 17 marzo 2020 e il 1° marzo 2021, infatti, nella provincia di Rimini sono state registrate 14.609 operazioni di finanziamento (9,4% del totale regionale), di cui il 63,5% riferite ai prestiti entro i 30mila euro, per un importo finanziato pari a 957 milioni di euro (66mila euro come importo finanziato medio). Tali operazioni, che hanno riguardato, grazie al Decreto Liquidità, una platea più ampia di imprese (quelle con meno di 500 addetti), nel periodo considerato sono state pari a 43 ogni 100 imprese attive (39 in Emilia-Romagna, 34 in Italia). Le domande pervenute nell’intero anno 2019 erano state 640.


 

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