La voce si fa strumento del mondo interiore, Dario Manfredi porta in scena "Divine"
Mercoledì 22 marzo alle ore 21:00, il Teatro Sociale di Novafeltria si appresta ad accogliere "Divine", il lavoro di Danio Manfredini, attore, regista teatrale e cantante, quattro volte premio Ubu e vincitore premio Lo Straniero.
Con questo lavoro, la voce si fa strumento del mondo interiore dei personaggi da lui stesso disegnati con lo stile di uno storyboard cinematografico. Manfredini è infatti anche pittore, e proprio recentemente è stata presentata a Milano una personale della sua pittura. Lo spettacolo viene presentato dalla Direzione Artistica in occasione della Giornata Mondiale della poesia, invitando l’attore - autore capace di portare in scena il coraggio della fragilità, all’interno della Stagione di Teatro contemporaneo Lo stupore distrugge i miei confini.
Il testo parte dal romanzo Nostra Signora dei Fiori di Jean Genet, fonte di ispirazione per Danio Manfredini che così introduce lo spettacolo, una scrittura di scena originale “che nasce dal romanzo scritto nel 1944 nel periodo che Genet passò in carcere a Parigi. Nel romanzo il protagonista è lo stesso autore colto nell’universo carcerario fatto di celle, corridoi, compagni di sventura. Genet prende ispirazione proprio dalle presenze intorno a lui per dare vita ad una storia inventata. Dalla complessità del romanzo ho estratto un ramo che è la storia di Divine, al secolo Louis Culafroy, un ragazzino che scappa di casa per condurre a Parigi una vita da travestito. Ho scritto questo canovaccio di sceneggiatura alla fine degli anni novanta. Pensavo di farne un film invece diventò parte dello spettacolo teatrale Cinema Cielo del 2003. In scena leggerò il canovaccio della sceneggiatura accompagnato dai disegni che feci allora: lo story board che traccia la parabola della vita di Divine”.
Danio Manfredini sarà poi in Residenza Creativa per un periodo di studio al Teatro Sociale, primo ospite di un progetto condiviso dal Teatro Patalò con L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino e con Il Comune di Novafeltria. Così scrive Manfredini a proposito dei materiali della Residenza: “Lo studio sul campo di concentramento Auschwitz-Birkenau ha accompagnato questi ultimi anni del mio lavoro artistico. Una tappa del percorso ha avuto come esito Nel lago del cor prodotto dalla corte ospitale di Rubiera. Il lavoro che ha avuto dall’inizio una forte impronta data dai disegni che ho realizzato sul lager e in questo studio vorrei approfondire la ricerca nella direzione di traduzione pittorica dell’argomento che cerco di affrontare”.
Il Teatro sarà aperto dalle ore 20:30 per il Foyer Fiorito, ad accogliere il pubblico prima e dopo gli spettacoli.