Proseguono gli appuntamenti a L'Arboreto, in scena "l'idrofemminismo" dell'artista Eva Giannakopoulou
Da giovedì 1 al 15 dicembre L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino ospiterà la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Eva Giannakopoulou.
Ichthyolatry rappresenta la quinta tra le 12 produzioni internazionali che verranno realizzate e coprodotte da altrettanti tandem produttivi nella cornice del progetto europeo Stronger Peripheries: a southern coalition. L’arboreto-Teatro Dimora, tra i partner, è stato scelto per la sua esperienza e l’unicità della sua vocazione come principale luogo di residenza creativa per sette di queste produzioni.
Nel corso della residenza, martedì 13 dicembre, l’artista greca aprirà il suo percorso di creazione alla comunità di cittadini e abitanti con un programma a loro dedicato. Un pomeriggio di un giorno speciale come quello di Santa Lucia, scelto da Eva Giannakopoulou per fare entrare il pubblico nel suo mondo immaginifico. Il primo appuntamento alle ore 18 con il laboratorio dal titolo La notte di Santa Lucia, la più lunga che ci sia condotto dall’artista, nel quale i partecipanti saranno invitati a condividere pratiche magiche ed esperienze creative; a seguire, alle 19, un incontro durante il quale l’artista racconterà il processo di creazione del nuovo progetto Ichthyolatry di cui verranno presentati alcuni frammenti performativi.
Eva Giannakopoulou è l’artista selezionata per questo quinto tandem di produzione che vede coinvolti come coproduttori Pcai Awareness Raising, Atene (Grecia), Artemrede/Torres Vedras Municipality (Portogallo). La selezione è avvenuta attraverso una call lanciata il 10 gennaio 2022 e chiusa il 28 marzo 2022 per artisti residenti in Grecia. La teorica culturale Astrida Neimanis nel suo libro “Hydrofeminism: Or, On Becoming a Body of Water” (2017) inventa il concetto di “Idrofemminismo”, proponendo un’inedita prospettiva eco-femminista: l’acqua, il genere femminile, i corpi incarnati e la cura dell’ambiente e della biodiversità dovrebbero fondersi e creare una nuova etica ecologica. Apprendere la “fluidità” tipica dell’elemento in costante movimento potrebbe contribuire alla nascita di una nuova coscienza ecologica, politica e poetica, attraverso una lente femminista? Se l’acqua è l’elemento da cui derivano tutti gli organismi, come potremmo tornare a questo remoto stato della nostra esistenza, abolendo i limiti tra evoluzione e storia, natura e cultura? Come creare alleanze trasversali tra generi, specie e ambienti in una prospettiva post-umana?
La risposta a queste domande potrebbe “colmare il divario” esistente tra passato, presente e futuro, tra esseri umani e non, tra una medusa ed un cane. Mentre siamo diretti testimoni di epidemie, guerre, catastrofi ecologiche e crisi energetiche, potrebbe essere interessante ripartire dall’acqua, in un orizzonte etico post-umanista, per incoraggiarci a pensare orizzontalmente, al di fuori degli interessi della nostra specie, abbandonando una concezione del mondo narcisista, e prendendo sul serio gli interessi e i diritti di tutto ciò che non è umano. Ichthyolatry è il tentativo di collegare il Pireo (GR), Torres Vedras (PT) e Mondaino (IT) attraverso “percorsi d’acqua e di etica dell’acqua” sperimentando con le comunità locali, la natura e i rispettivi contesti urbani.
Eva Giannakopoulou è cresciuta a Itaca, in Grecia, e attualmente risiede con suo figlio ad Atene, dove lavora. In passato ha vissuto a Napoli, Barcellona, Istanbul, Berlino e in altri luoghi a seconda delle circostanze. Ha presentato spettacoli in vari siti non convenzionali, tra cui spiagge, piazze, fiumi, parchi e stadi improvvisati nello spazio pubblico. Il suo lavoro è stato esposto in musei, istituzioni, gallerie e festival, tra cui la Onassis-Stegi Foundation (Kin Baby, FUTURE N.O.W, 2021 e Kivotos Channel, 2021), il Museo Benaki (“The Same River Twice”, 2019; “The Equilibrists”, 2016, entrambi a cura e organizzati dal New Museum, New York e dalla Fondazione Deste), il Kultursymposium Weimar (2019), il Goethe-Institut Athen (“Weasel Dance”, 2019), la Biennale di Atene AB6: ANTI (2018), the Athens Biennale AB5to6: Omonoia (2016), the Material Art Fair (Mexico City, 2017), the Rosa Luxemburg Foundation (Berlin, “Autonomy Help Me!”, mostra personale, 2015), MPA-B (Berlin, 2014 e 2015), Action Field Kodra (Thessaloniki, 2012)e la National Bank of Greece Cultural Foundation (MIET) Thessaloniki Center (in occasione di un evento parallelo della terza Biennale di Arte Contemporanea di Salonicco, 2011). Ha studiato storia dell’arte in Italia e belle arti in Grecia sotto P. Charalambous. Eva ha ricevuto la borsa di studio IKY (State Scholarships Foundation) e Vikatos per i suoi Master “Space Strategies” presso l’Accademia d’Arte Weiβensee di Berlino. Ha co-curato e co- organizzato numerosi progetti artistici ed eventi performativi, mentre nel 2013-2014, è stata collaboratrice del Mpa-B (Month of Performance Art, Berlino). Nel 2019 ha co- fondato “Most Mechanics Are Crooks”, una band artistica e curatoriale che mira a reclamare l’insincerità come strumento di discorso progressivo. Eva è candidata al dottorato presso l’Asfa (Athens School of Fine Arts). Il titolo della sua tesi di dottorato è: “m-otherness. Verso un’indagine sulle voci materne e sulle rappresentazioni attraverso tattiche sovversive”.