Festival teatrale dei Borghi più belli d’Italia, a Verucchio con Paolo Cevoli
Dopo mesi di chiusure e silenzio a causa della pandemia, torna lo spettacolo dal vivo, la voglia e l'entusiasmo di ricominciare a godere dell’arte nelle sue diverse espressioni e, più in generale, della socialità. ?Nasce così, dalla volontà di dare nuova spinta propulsiva a questo momento di ripartenza, l'edizione “zero” del Festival teatrale dei “Borghi più belli d’Italia” in Emilia Romagna (borghipiubelliditalia.it) al quale ha aderito il comune di Verucchio e che nel primo weekend di luglio coinvolgerà diversi borghi emiliano-romagnoli appartenenti al prestigioso Club, i quali, in un'ottica di promozione e valorizzazione delle bellezze del territorio, hanno deciso di dar vita a un nuovo e inedito progetto che guarda al presente e al futuro, per mettere in rete le esperienze artistiche - in particolare teatrali, ma non solo - dei singoli territori e per promuovere un'offerta rivolta a ogni tipo di pubblico, a chi vuole tornare in piazza a riveder le stelle, appunto, all'insegna del divertimento e dello svago. Nella settimana in cui l’associazione dei Borghi più Belli d’Italia, lancia il format del teatro all’aperto in pieno Summer Mood per l'estate 2021, Verucchio la Compagnia Fratelli di Taglia, insieme all'amministrazione comunale, ha dato vita a una programmazione fresca e frizzante, in grado di unire comicità, musica e dialetto d’autore. Venerdì 2 luglio alle 21.30 andrà in scena, al Sagrato della Collegiata, il Paolo Cevoli Show. Lo spettacolo proposto dal celebre comico romagnolo trae spunto dal suo vasto repertorio di esperienze teatrali, televisive e cinematografiche, oltre che dai libri che ha pubblicato.Un vero e proprio one man show in cui, senza soluzione di continuità, i ricordi del Cevoli bambino a Riccione, della sua famiglia di albergatori, e della sua adolescenza si alternano alla più stretta attualità di ciò che tutta l’Italia ha vissuto durante i mesi primaverili dell’emergenza sanitaria. Due ore di battute “a raffica” in cui si pone l’accento su vizi e virtù del romagnolo medio, sulla buona tavola della nostra terra e sulla netta superiorità delle donne, delle “azdore”, rispetto all'uomo, superiorità che va avanti fin dai tempi di Adamo ed Eva!