Alla Far la mostra di Gio Urbinati, mezzo secolo in ceramica
Alla Far Fabbrica Arte Rimini inaugura sabato 8 aprile, alle ore 18, la mostra di Gio Urbinati dal titolo "Cinquant’anni più uno di alchimie". Mezzo secolo di attività costituisce un significativo traguardo professionale che l’artista ha voluto celebrare con una grande mostra antologica condensando i suoi lavori ceramici dagli anni ’70 ad oggi. Di particolare rilievo anche la lunga collaborazione che Urbinati ebbe con Tonino Guerra.
"La virtù dell'artefice risiede nel saper raccontare. E quello di Gio Urbinati è un racconto spesso intriso di mito e di favole - afferma la curatrice Annamaria Bernucci - Un racconto che dura ormai da cinquant’anni, sfrontato, divertito, vigoroso come la sua indole, sfruttando tutte le piste alchemiche che l’argilla e le sue trasformazioni può produrre".
Dalle città verticali e fantastiche costruite con i suoi precarissimi castelli di carte ceramici, metafora di una vita sempre in bilico tra cadute e risalite, alla pasticceria in ceramica che dissimula il vero con una virtuosistica imitazione di prelibatezze dolci. «La sua dote maggiore è quella di esprimersi lontano da teorie troppo affannose o da gerarchie tra passato e presente e di saper ascoltare la polifonia della vita. É una sorta di realismo esistenziale quello che gli permette di toccare con ironia, ma anche con irruenza e lirismo molte cose vicine, quotidiane, le plasma rovesciando la loro trascurabile ovvietà in chiave metaforica e favolistica» scrive Annamaria Bernucci nella presentazione della mostra.
I suoi inizi, negli anni '60, furono presso l'atelier di ceramica di Carla Birolli 'La stella Alpina' a Rimini (dove ora è piazzale Kennedy); nei suoi racconti questo esordio prende una coloritura nostalgica. “Ragazze c'è da sfornare il biscotto!” era il richiamo della titolare in quel contesto di lavoranti tutto al femminile, se si esclude l'anziano torniante. Il talento di Gio Urbinati non sfugge a Benito Balducci e a Rosetta Tamburini formatasi al Mengaroni di Pesaro che in quella bottega lavoravano e che gli riservano i loro insegnamenti. Poi la strada Gio Urbinati se la costruisce letteralmente “con le mani nell'argilla”, sino alle prime mostre che risalgono agli anni '80, la prima bottega a soli 23 anni al Borgo S.Giuliano in viale Matteotti primi concorsi a Gualdo Tadino e a Faenza, le partecipazioni a rassegne nazionali come la I Biennale d'arte di Tarquinia assieme a Sebastian Matta e Piero Dorazio.
Ingresso gratuito; orario: 10-13 / 16-19; chiuso lunedì non festivi