Santarcangelo Festival presenta Winter is coming
Santarcangelo Festival si allinea alla flessibilità che richiede questo periodo e mescolando coraggio e immaginazione dà vita a: Winter Is Coming, un Festival dedicato alle creazioni emergenti, si trasforma in una nuova “creatura”, co-curata con le compagnie coinvolte nel disegno originale del Festival (posticipato a luglio 2021) e presentata in diretta online su Zoom sabato 5 dicembre, in una non-stop dalle 11 alle 21 con ANKKH, Call Monica, Corps Citoyen, Emilia Verginelli, il collettivo composto da Leonardo Schifino, Andrea D’Arsiè e Zoe Francia Lamattina, Madalena Reversa, Nova Melancholia, Pankaj Tiwari, Paola Stella Minni e Konstantinos Rizos, Selamawit Biruk e Simon Baetens, realizzata all’interno del progetto europeo Create To Impact. A partire dalle ore 19 la giornata verrà chiusa da un momento assembleare, uno sharing informale delle pratiche e dei percorsi di ricerca dei gruppi nella realizzazione dei lavori che andranno in scena a Santarcangelo Festival la prossima estate. Per seguire la diretta su Zoom inviare una mail con nome e cognome: segreteriaorganizzativa@santarcangelofestival.com.
“Winter Is Locking Down è un invito alla re-esistenza poetica e politica, una occupazione dello spazio pubblico digitale, alle prese con la rivendicazione della propria presenza “on-life”. In queste 10 ore, i gruppi coinvolti in Winter Is Coming cureranno delle piccole sezioni con interventi performativi che raccontano più le domande che i risultati dei loro percorsi, attraverso modalità e registri ibridi. Non volevamo forzarli a produrre adattamenti degli spettacoli annullati per lo spazio digitale, ma sperimentare altri formati per raccontare le proprie pratiche con i linguaggi a loro più vicini: da talk, a vjset, da podcast, a poesie agite, narrazioni transmediali che riveleranno geografie sommerse. Questa giornata non è una vetrina, non uno spazio di esposizione, ma di analisi delle vulnerabilità: uno spazio di interrogazione e rivendicazione, per predisporre il pubblico a posture fisiche e mentali extra ordinarie, laterali e agili. Come un branco di lupi solitari, attraversiamo la bidimensionalità dello schermo freddo aprendo varchi e piccole interferenze impertinenti nella domesticità di corpi confinati a casa. Le 10 ore sono un assemblaggio di diversità, accomunate tuttavia da una cifra comune: il coraggio di percorsi di indipendenza di questi gruppi e artisti che non sono seduti nelle maglie del sistema istituzionale. Da questo magma, sotto la crosta che non cede a sedimentarsi nel compromesso sicuro, pur nella non linearità che è propria del digitale, ci auguriamo emerga la mappa di una scena artistica contemporanea sdrucciola e in costante precarietà sismica: il ritratto di una generazione radicale consapevole e capace di rivendicare a denti stretti diritti e problematiche della propria condizione. Dopo le “performance” online, a partire dalle 19.00 avrà inizio un momento di sharing informale delle pratiche di sopravvivenza dei gruppi e dei performer, dei percorsi di lavoro e strategie di sostenibilità che hanno condotto al realizzarsi, in modo spesso acrobatico e lunghissimo, gli spettacoli che sarà possibile – ci auguriamo – vedere a luglio. Sarà un confronto che risponderà anche alle domande del pubblico iscritto alla piattaforma Zoom, dal valore documentario di manifesto politico e che si allargherà a molti oltre lo schermo che vivono le stesse problematiche: precarietà del lavoro, mancanza di infrastrutture culturali e di misure di tutela nel sistema… steroidi pericolosi e accecanti che non possono più essere ignorati. Questa giornata vuole essere un primo invito a mobilitazioni critiche successive, (una time-capsule come abbiamo già scritto) che potranno avvenire in presenza (ci auguriamo) nel corso dell’anno, verso l’edizione di luglio 2021.
C’è un lupo che guarda indietro nell’immagine scelta per questo secondo atto di Santarcangelo Festival 2050… Un lupo che dall’alto guarda il paesaggio che ha alle spalle. Probabilmente fa una pausa per poi continuare ad andare. Dove?
Non si sa, ma è certo che si trova nel mezzo di un percorso, di una esplorazione.”
Daniela Nicolò, Enrico Casagrande e Chiara Organtini