Umberto Curi dà voce alla tragedia di Euripide
E' la poetessa e attrice Mariangela Gualtieri a introdurre la tragedia greca "Alcesti" di Euripide, commentata dal filosofo Umberto Curi. Venerdì 18 marzo, alle ore 18, al Cinema Astra di Misano terzo appuntamento con la rassegna "Ritratti d'Autore". L'attenzione è puntata su un'opera rappresentata per la prima volta nel 438 a.C., Alcesti è la più antica fra le tragedie di Euripide a noi pervenute. Ispirata a un mito di cui si narra anche nel Simposio di Platone, essa mette in scena una storia d'amore che ha per protagonisti il re di Tessaglia Admeto e la sua sposa Alcesti. Admeto ottiene da Apollo la possibilità di sfuggire alla morte, a patto che un altro si sacrifichi in sua vece. E a dare la vita per lui non sono i vecchi genitori, né gli amici fidati, ma la giovane moglie. La tragedia, poi conclusa dall'intervento benefico di Eracle che strappa la donna alle divinità infernali, dà la misura del talento creativo di Euripide, capace di penetrare zone inesplorate dell'emotività umana.
A Umberto Curi, quindi, il compito di condurre nella poetica e nella forza delle parole di Euripide. Curi, classe 1941, è professore emerito di storia della filosofia presso l'Università di Padova, ha concentrato i suoi studi tanto sulla storia della filosofia antica e moderna che sui rapporti tra filosofia e scienza nel pensiero del Novecento. Tra le sue numerose pubblicazioni: "Endiadi. Figure della duplicità"; "La cognizione dell'amore. Eros e filosofia"; "Pensare la guerra. L'Europa e il destino della politica"; "Polemos. Filosofia come guerra". Nella sua opera più recente ("La porta stretta") Curi porta a tema dilemmi e paradigmi del difficile passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.