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Meteo, tra temperature in altalena e passaggi perturbati si accentua la variabilità, in attesa di una svolta

L'esperto meteorologo Roberto Nanni: "Le precipitazioni subiranno una intensificazione, risultando localmente abbondanti in montagna, difficilmente acquisteranno caratteristiche nevose"

Mentre le infiltrazioni umide raggiungono il nostro Paese, mantenendo nel complesso un tipo di tempo tranquillo, una vasta area depressionaria si sta facendo strada nel Mediterraneo il cui contributo determinerà un nuovo peggioramento a partire dalle prime ore di mercoledì 17. Questa perturbazione (la numero 6 del mese) porterà piogge, inizialmente deboli e sparse, in progressiva estensione su gran parte delle regioni del Nord compresa l’Emilia-Romagna. Precipitazioni che nonostante subiranno una intensificazione nel corso della giornata, risultando localmente abbondanti in montagna, sulla nostra Regione, difficilmente acquisteranno caratteristiche nevose, anche sui rilievi. Poiché il passaggio del fronte nuvoloso sarà comunque accompagnato da una forte ventilazione mite sud-occidentale con temperature oltre la norma sopratutto in Appennino: dove è atteso lo zero termico intorno a 2500 metri.

"L’unica eccezione di quella che si può definire una “normalità invernale” potrà forse essere rappresentata dalle aree più occidentali emiliane, laddove il temporaneo rinvigorimento di aria fredda nei bassi strati proveniente dai Balcani ne avrà determinato un maggior accumulo - a spiegare la situazione è Roberto Nanni, esperto tecnico meteorologo Ampro Professionisti -. Lo scorrimento del flusso più temperato al di sopra del cuscinetto di aria fredda farà da presupposto alla possibilità che qualche fiocco di neve, almeno nella prima parte del peggioramento, possa cadere fino a quote collinari. Più alta, invece, la probabilità che si formi il gelicidio, specie nelle aree vallive centro-occidentali man mano che le correnti meridionali diverranno più intense assottigliando lo spessore di aria fredda".

"Più deboli e irregolari saranno invece le precipitazioni attese in Romagna, anche se non si potrà escludere del tutto qualche rovescio temporalesco. Giovedì 18 è attesa una giornata con tempo variabile ma con maggiori schiarite durante il pomeriggio. Nel dettaglio i cieli potranno risultare da nuvolosi a irregolarmente nuvolosi con schiarite maggiori su pianure e zone costiere durante le ore centrali del giorno. Formazioni di banchi di nebbia o nubi basse in serata e al mattino in sollevamento diurno. Residue precipitazioni lungo i settori appenninici. Temperature minime in lieve aumento, comprese tra 2/3 gradi delle pianure e 4/6 gradi della costa, con massime sensibilmente sopra la media del periodo comprese tra 7 e 13 gradi. I venti sono previsti soffiare dai quadranti occidentali in rinforzo nel corso della notte precedente (mer 17), specie in Romagna, con raffiche fino a 70-90 km/h sui rilievi e zone collinari: deboli e variabili altrove".

La fase di maltempo che colpirà parte del nostro Paese tra mercoledì e giovedì sarà seguita dall’ingresso di correnti fredde provenienti dal Nord Europa che raggiungeranno il Mediterraneo centrale e l’Italia a partire da venerdì 19. "Nell’ultima parte della settimana con molta probabilità le correnti miti occidentali verranno sostituite dalle fredde correnti settentrionali che daranno origine a un generale calo termico con il conseguente ritorno a condizioni decisamente invernali - prosegue Roberto Nanni -. Più precisamente, due perturbazioni tra venerdì 19 e sabato 20 gennaio sono previste portare sullo Stivale molte piogge ma soprattutto nevicate diffuse in Appennino fino a 300-400 metri. Dapprima verremo raggiunti da un fronte freddo diretto verso i Balcani che scavalcherà le Alpi interessando le regioni settentrionali e successivamente anche quelle adriatiche. Ne conseguiranno condizioni instabili con qualche precipitazione che coinvolgerà il Nord-Est e più sporadicamente il Nord-Ovest. Già da inizio venerdì potrà essere interessato il Triveneto e l’Emilia Romagna con piogge sparse che progressivamente si estenderanno dal medio versante Adriatico verso Sud: ma l’effetto più vistoso potrebbe essere rappresentato dal calo deciso delle temperature e della quota neve man mano che l’aria fredda affluirà sospinta dai venti di bora sostenuti".

"Contemporaneamente, una perturbazione proveniente dalla Spagna nel pomeriggio raggiungerà la Sardegna e le regioni centrali portando su queste zone piogge diffuse. Il richiamo di aria mite legato al transito del sistema nuvoloso, contribuirà a mantenere l’instabilità su parte delle regioni centro-meridionali nella giornata di sabato, il tutto con temperature oltre la norma al Sud. Mentre sulle regioni settentrionali, grazie al tentativo di rimonta di un campo di alta pressione, il tempo potrebbe tornare stabile fin da subito, con il weekend che si chiuderebbe all’insegna di condizioni soleggiate ma con un clima marcatamente invernale. Se le temperature rimanessero rigide e inferiori alla norma anche a inizio settimana con valori minimi sotto lo zero e gelate estese, la tendenza non sembrerebbe durare poi così a lungo. Le proiezioni, infatti, ci suggeriscono che sia ancora una volta la massa d’aria mite in espansione dall’Europa occidentale a prevaricare sull’inverno: ripotando in men che non si dica le temperature sopra la media in un contesto umido, con nebbie nelle pianure e valli", conclude Nanni.

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