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Crisi politica, il commento di Marco Lombardi (PDL)

Condivido quasi totalmente l’analisi di Gambini sulle prospettive della situazione riminese. Dico quasi totalmente perché mentre lui considera il fatto che qui non ci sia nessuno spread da domare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Condivido quasi totalmente l’analisi di Gambini sulle prospettive della situazione riminese. Dico quasi totalmente perché mentre lui considera il fatto che qui non ci sia nessuno spread da domare, o non sia pressante l’influenza dei mercati come un vantaggio io, viste le esperienze passate,  considero questi fattori come un freno all’assunzione di responsabilità da parte di chi governa.

Mi spiego meglio. Non da oggi, Forza Italia prima ed il PDL poi hanno cercato qui a Rimini di guardare al fondo dei problemi perseguendo il bene comune anche a costo di sembrare troppo “collaborativi”. E si badi bene che se oggi possiamo cominciare a parlare di inadeguatezza tecnica di questa Giunta, in passato l’immobilismo amministrativo della sinistra riminese è stato certificato anche dai suoi stessi elettori e simpatizzanti e quindi le condizioni per accettare una tregua istituzionale c’erano tutte.

Anche in passato insomma la situazione richiedeva maggiore responsabilità, ma ogni nostra disponibilità è stata svilita dall’atteggiamento della maggioranza che in pubblico ci davo poco atto di questo positivo atteggiamento ed in privato ci “sputtanava” dicendo, a torto, che in fondo ci “comprava” con due lire. Questo messaggio, soprattutto se mai provato da fatti concreti ma sempre  sussurrato e condito di “gossip”, a Roma come a Rimini, fa breccia soprattutto sulla stampa amica e tra i nostri simpatizzanti più radicali, che vorrebbero sempre lo scontro salvo quando si tratta di tutelare i loro interessi personali o di associazione.

Il fatto quindi che qui non ci sia lo spread ne le pressioni dell’Europa, temo lasci spazio alla miopia politica di coloro che vogliono mostrare i muscoli per questioni ideologiche ormai superate dai tempi o per mascherare la propria incapacità al confronto. In ogni caso resto dell’idea che la via della collaborazione istituzionale andrebbe perseguita anche a Rimini perché la crisi non si ferma ai confini comunali, provinciali o regionali, ma coinvolge tutte queste realtà.

Certo, la responsabilità di iniziare questo percorso spetta a chi governa.  Se Berlusconi non si fosse dimesso, pur senza essere mai stato formalmente sfiduciato, non si sarebbe potuto passare ad una fase successiva.  Ovviamente le condizioni locali sono diverse e quindi non mi spingo a chiedere le dimissioni di nessuno, ma in ogni caso chi ha responsabilità deve porsi il problema di confrontarsi con una platea più ampia della sua maggioranza per  ricercare la maggiore condivisione possibile sui difficili problemi sul tappeto.

Oltre alle note questioni specifiche di Rimini, fogne, TRC, tassa di soggiorno, riqulificazione urbanistica, agenzia per il Piano Strategico, dovremo  confrontarci con i provvedimenti previsti dalla legge di stabilità e dalla nuova manovra Monti. Le privatizzazioni, le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, la vendita di patrimoni pubblici e la valorizzazioni di beni dello Stato trasferiti ai Comuni la lotta all’evasione per la parte che coinvolge i Comuni.

Tutto questo la maggioranza potrebbe affrontarla da sola sperando però che noi non riproponiamo a Rimini le nefandezze attuate a Roma dall’opposizione oppure potrebbe cercare il confronto, che non significa prendere per buono ciò che proponiamo ma discuterne.  Il rinvio del TRC a tempi migliori e la vendita delle azioni di Hera porterebbero nella disponibilità del bilancio Comunale circa 50 milioni di euro. Non ci sarebbe bisogno di introdurre la tassa di soggiorno, si potrebbero dare risposte a tutte le domande per gli asili nido, si potrebbe impostare un progetto di rilancio della nostra città. Vogliamo parlarne o chi governa resta chiuso nel suo fortino?
 

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