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Petitti (Pd) al convegno dedicato ai frontalieri: “Statuto dei lavoratori frontalieri e Osservatorio sono priorità”

La presidente dell’assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna all’importate convengo organizzato dal Consigli sindacali interregionali attivi ai confini

La presidente dell’assemblea legislativa Emma Pettiti ha portato il saluto della regione Emilia-Romagna all’importate convengo organizzato dal CSIR (Consigli sindacali interregionali attivi ai confini) in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, al fine di fare il punto sullo stato di attuazione delle politiche del lavoro transfrontaliero, che sono sempre in continua evoluzione. “L’Accordo tra Italia e Svizzera sulla doppia imposizione dei lavoratori transfrontalieri e del Protocollo che modifica la Convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, ha rappresentato un importante passo avanti nell’evoluzione della legislazione a favore dei lavoratori frontalieri”.

Petitti ha sottolineato un elemento positivo di quel provvedimento, che vale per tutti lavoratori frontalieri italiani, e cioè l’aumento della franchigia di 2.500 euro rispetto al passato, con un innalzamento quindi a 10.000euro, e questo vale per tutti i lavoratori frontalieri italiani”. “Tutto ciò è positivo ma non sufficiente – prosegue Petitti - perché, e mi riferisco in particolar modo al caso dei lavoratori italiani attivi nella Repubblica di San Marino, sono diverse le questioni aperte, come ad esempio quella relativa alla tassazione delle pensioni dei lavoratori frontalieri o quella del superamento di storiche discriminazioni determinate dal riconoscimento di taluni diritti in base al concetto di residenza, quali, ad esempio i permessi per l’assistenza a familiari con gravi problemi di salute o con disabilità, che sicuramente vanno finalmente affrontati con l’individuazione di strumenti e soluzioni omogenee che non discriminino o lascino indietro nessuno”.

Petitti si è detta favorevole alla richiesta del CSIR San Marino-Emilia Romagna-Marche, per la richiesta al Governo italiano di concludere l’iter avviato nella passata legislatura per arrivare al più presto all’approvazione di uno Statuto del lavoratore frontaliere, che definisca un quadro di diritti chiari legati a questa peculiare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi in essere, generati principalmente dalla mancanza del riconoscimento dello status del frontaliero e di una regolamentazione specifica. Ritiene inoltre “necessaria anche la convocazione celere del tavolo interministeriale ottenuto con il memorandum sindacale integrativo del trattato internazionale recepito dalla conversione in legge’’. 

“Infine – conclude la presidente dell’Assemblea legislativa regionale – mi sento qui oggi di rilanciare una riflessione circa l’istituzione a livello territoriale di un Osservatorio sui lavoratori frontalieri. È un’idea che risale al 2019 che poi per vicissitudini diverse non proseguì. Occorre valutare se oggi vi siano le condizioni per riprendere in mano quel lavoro, coinvolgendo ovviamente tutti i soggetti interessati: Repubblica di San Marino, Regione Emilia-Romagna, province di Rimini e Pesaro-Urbino, forze sindacali sia italiane che sammarinesi. Sarebbe un bel risultato per tutti”.

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