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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Terremoto nel partito di Carlo Calenda, Azione a Rimini è azzerata. Dimissioni di massa dal direttivo

"Le nostre strade si devono separare, perché non vediamo più alcuna possibilità di perseguire il progetto originario.Torniamo a fare i Civici, come prima"

Terremoto in casa Azione a Rimini. In provincia dimissioni di massa e di fatto il partito è azzerato. Il gruppo dirigente, a partire dal segretario provincia e i componenti del direttivo provinciale, hanno scritto una lunga lettere indirizzata a Carlo Calenda. Nella quale indicano il loro sciogliete le righe. Ecco il contenuto del documento: "Caro Carlo, siamo i Componenti del Direttivo Provinciale di Rimini e ti scriviamo direttamente, senza passare attraverso gli attuali vertici regionali, nei cui confronti - a maggior ragione, dopo il commissariamento - nutriamo gravi perplessità. Alcuni di noi sono in Azione dall'inizio, dal 2019, altri si sono aggiunti nel 2020/21; ci siamo fatti due campagne elettorali, amministrative 2021 e amministrative/politiche 2022, a testa bassa e senza risparmiarci, perché credevamo fermamente nel progetto. Abbiamo tirato la carretta per quelli che sono oggi ai vertici regionali e che, anche grazie a noi, oggi hanno un posto in Parlamento. Continuiamo a credere nella bontà del progetto originario di Azione, nella necessità di un partito liberale e riformista; progetto che non riteniamo sia però oggi più perseguibile con le modalità con cui viene gestito il partito".

Il documento prosegue: "Due settimane fa sei venuto a Bologna e alcuni nostri rappresentanti erano presenti. Abbiamo apprezzato quel che hai detto con riferimento al rispetto delle rappresentanze elette nei congressi e, soprattutto, all’atteggiamento degli ultimi arrivati, che – parole tue – devono entrare in punta di piedi, tenendo conto del lavoro pluriennale svolto da chi è arrivato in precedenza. Parole al vento, purtroppo, perché un attimo dopo quei parlamentari - che oggi guidano l'Emilia Romagna ed ai quali in passato abbiamo rivolto le nostre istanze senza mai ricevere risposte e, talvolta, subendo imposizioni - hanno sconfessato senza mezzi termini le tue indicazioni".

In conclusione: "Nel territorio riminese abbiamo lavorato assiduamente, il gruppo si è ben amalgamato e ridurre il tutto al numero di tessere, come qualcuno ci ha rimproverato, sarebbe davvero mortificante. Sono stati anni intensi e vivaci, pieni di speranza, in cui abbiamo incontrato molte persone in gamba in tutti territori. Oggi, tuttavia, le nostre strade si devono separare, perché non vediamo più alcuna possibilità di perseguire il progetto originario e, al contempo, non intendiamo in alcun modo sottostare alle imposizioni degli attuali vertici regionali. Torniamo, quindi, a fare i Civici, come prima".

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