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San Gaudenzo, storia e misteri del patrono di Rimini

Il 14 ottobre di ogni anno si festeggia San Gaudenzio (o Gaudenzo) patrono di Rimini. Scopriamo chi era e come è diventato santo

Ogni anno il 14 ottobre, Rimini celebra San Gaudenzo, patrono della città. Ma chi era Gaudenzio? E come è diventato santo? Scopriamo insieme che era questo personaggio amato dai riminesi.

Storia di Gaudenzo

Gaudenzo, nacque ad Efeso nell’Asia Minore, nel 280 d.C da una famiglia cristiana e benestante. La sua vita fin da subito è stata segnata dal dolore della perdita dei suoi genitori. Rimasto orfano in tenera età, nel 294 si trasferì a Roma. Qui venne battezzato e nel 313 intraprese la strada sacerdotale fino a diventare vescovo di Rimini. 

Strenuo difensore dell’ortodossia cristiana contro le teorie ariane, nell’anno 359 fu invitato dall’imperatore Costanzo II a partecipare al Concilio di Rimini, indetto con lo scopo di condannare per eresia Ario, un presbitero nord-africano che negava la divinità di Gesù Cristo.

Ario venne condannato, il conciliò terminò e Gaudenzio, con altri diciassette vescovi si ritirò in una piccola cittadina vicina Rimini che, dopo questo evento, fu chiamata Cattolica. Dopo un periodo trascorso a Cattolica, Gaudenzio decise di rientrare a Rimini, dove riprese ad attaccare le posizioni ariane. Questo suo atteggiamento lo portò ad essere arrestato e ad essere bersaglio dei seguaci di Ario che lo minacciarono e diffamarono fino a quando lo strapparono dalle mani dei magistrati incaricati di giudicarlo. I seguaci ariani lo percossero e lapidarono a morte il 14 ottobre del 360, in una zona acquitrinosa fuori porta romana (l’arco d’Augusto), chiamata Lacus Martyrum (l’attuale Lagomaggio). Per questo motivo la città ricorda quella tragica data festeggiando San Gaudenzo il 14 ottobre di ogni anno.


Nella storia di San Gaudenzo, come in quelle di tutti santi antichi, non mancano elementi leggendari e confusi intrecci di tradizioni diverse. Ma contrariamente a tanti patroni che non hanno alcun fondamento storico, l’esistenza di San Gaudenzo è certa mentre il nucleo della vicenda – le lotte intorno al Concilio di Rimini e il linciaggio del vescovo riminese da parte degli Ariani «fustibus et lapidibus» è confermato da tutte le fonti. Durante il suo episcopato ordinò Diacono Marino, il santo fondatore della vicina Repubblica.

Come è diventato Santo, Gaudenzo? 

Una persona per essere dichiarata santa deve avere realizzato 2 miracoli realizzati e 1 da morto alla presenza di testimoni. A Gaudenzio sono stati attribuiti 3 miracoli:

- in vita, esorcizzò un uomo posseduto dal diavolo.

- Trasformò le acque del fiume Misa in vino per dare forza ai suoi compagni di viaggio che lo stavano accompagnando a Rimini. Il fiume sfocia nell’Adriatico all’altezza di Senigallia

- Dopo 70 anni dalla sua morte ridiede la vista ad una cieca di nome Abortina che segnalò dove si trovava la salma di Gaudenzo. Era il 430 d.C. e Abortina ebbe una visione che le assicurava che se fosse andata a Rimini a indicare dove giaceva il corpo di Gaudenzo avrebbe rivisto la luce, così dalla Cesarea dove viveva si fece accompagnare nella città romagnola ed indicò pubblicamente uno stagno che si aprì davanti agli occhi sbigottiti dei Riminesi per fare affiorare il corpo di Gaudenzo. Da quel momento Abortina riacquistò la vista. Una volta individuate ed estratte le sante spoglie dal pozzo, queste vennero poi alloggiate in un grande sarcofago di pietra dietro l’altare maggiore. Questo sarcofago si può ancora osservare al centro del cortile della Curia riminese, a fianco del Tempio Malatestiano.

Gaudenzo patrono non solo di Rimini

Probabilmente molti non sanno che San Gaudenzo, il santo patrono di Rimini, lo è anche di altre città: di Ostra (l’antica Montalboddo), in provincia di Ancona; di Garaguso, comune in provincia di Matera, e di Montefabbri, frazione del comune di Vallefoglia, in provincia di Pesaro e Urbino.
 

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