rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Rubò 187 milioni di rubli alla Federazione Russa, negata l'estradizione all'oppositore di Putin

I giudici della Corte d'Appello hanno rigettato la richiesta della polizia russa: "Nelle loro carceri vengono violati i diritti umani"

La Polizia di Stato lo aveva arrestato lo scorso 5 ottobre mentre, insieme alla famiglia, era in vacanza in un hotel a 4 stelle di Riccione in quanto ricercato internazionale per aver rubato 187 milioni di rubli (pari a circa 30 milioni di euro) alla Federazione Russa ma adesso il 38enne russo è tornato libero in quanto i giudici della Corte d'Appello hanno rigettato la richiesta di estradizione. L'uomo, difeso dall'avvocato Piergiorgio Campolongo, all'indomani dell'arresto si era sempre detto innocente delle accuse che gli venivano mosse dalla madrepatria e sostenuto di essere "un oppositore politico di Vladimir Putin" e proprio per questo finito nei guai. Allo stesso tempo aveva rimarcato la propria paura ad essere estradato in Russia perchè "molti miei amici sono finiti in carcere pur non avendo fatto nulla o sono stati mandati a combattere sul fronte in Ucraina".

La difesa ha permesso di accertare che non solo non sussistono le accuse allegate al mandato di cattura emesso dalla Federazione Russa ma che, allo stesso tempo, quello Stato non rispetta la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Per i giudici, infatti, se il 38enne dovesse essere rimandato in patria rischierebbe di essere sottoposto ad atti discriminatori o persecutori per motivi politici e con pene e trattamenti disumani.

Le principali notizie

Aeroporto, esordio con mille passeggeri. Fa esordio il Rimini-Praga

Faida tra parenti all’origine del tanto omicidio

False assunzioni di stranieri per ottenere i permessi di soggiorno

Perde il controllo dell’auto e si schianta contro il dehor

Lutto, muore la direttrice dell’Embassy

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rubò 187 milioni di rubli alla Federazione Russa, negata l'estradizione all'oppositore di Putin

RiminiToday è in caricamento