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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Giovanni in Marignano

Faida tra parenti all'origine del tentato omicidio, il 70enne resta in carcere

L'anziano, dopo l'animata discussione con la moglie del nipote per futili motivi, è stato rintracciato dalla sorella mentre cercava di mettere in atto un gesto estremo

Una banale discussione tra parenti, nata per futili motivi, si è trasformata in un tentato omicidio con un 70enne arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver tentato di accoltellare la moglie del nipote. Tutto è avvenuto nella mattinata di venerdì 24 a San Giovanni in Marignano quando, tra i due protagonisti, è scoppiata l'ennesima lite. La donna, una 45enne, accusava l'anziano di essere responsabile del furto avvenuto nella notte del furgone Doblò di lei lasciato parcheggiato nel cortile dell'abitazione. Il 70enne era incolpato di non aver fatto restare liberi i cani dando così la possibilità ai ladri di agire indisturbati. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nel corso della lite l'anziano sarebbe quindi salito sulla propria auto prendendo degli oggetti tra cui un coltello con il quale avrebbe sferrato dei fendenti all'indirizzo della donna che però è stata raggiunta dalla lama. Rientrato poi in casa, l'uomo si è successivamente allontanato mentre nel frattempo la presunta vittima ha chiamato i carabinieri dando l'allarme.

I militari dell'Arma hanno fatto scattare le ricerche e, poco dopo, hanno individuato il 70enne che tornava a casa accompagnato dalla sorella e dal cognato e lo hanno arrestato con l'accusa di tentato omicidio e di stalking in quanto in sede di denuncia ha raccontato di una serie di episodi di atti persecutori messi in atto dall'anziano. L'uomo, difeso dall'avvocato Cinzia Bonfantini, nella mattinata di lunedì è comparso davanti al gip per la convalida del fermo e sarebbe emersa una storia completamente diversa da quella denunciata dalla 45enne. Secondo il racconto dell'indagato, infatti, da tempo il 70enne ospiterebbe gratuitamente nella sua abitazione i genitori della donna mentre, al primo piano della villetta, risiedono la presunta vittima e il marito di lei (nipote dell'uomo) con la coppia che sarebbe in fase di separazione. Lo scorso autunno, inoltre, la figlia 14enne della coppia ha denunciato l'anziano per violenza sessuale riferendosi ad alcuni episodi di palpeggiamenti intimi avvenuti quando la ragazzina aveva tra i 4 e i 5 anni. Per questo procedimento, tuttavia, l'iter processuale è ancora alla fase dell'incidente probatorio. A questo poi si aggiunge il fatto che il 70enne in passato ha denunciato la presunta vittima, che continuava a insultarlo dandogli del pedofilo, per minacce.

L'anziano, ancora sotto choc per le accuse che gli vengono mosse, ha spiegato di avere un rapporto conflittuale con la moglie del nipote soprattutto dopo aver fatto di tutto per far uscire dalla propria abitazione i genitori di lei. La mattina del 24, ha poi, spiegato, sarebbe stato lui ad essere aggredito a male parole dalla 45enne che lo insultava per la sparizione del veicolo. Il 70enne ha proseguito aggiungendo di essersi recato nell'abitacolo della propria auto per prendere le sue cose, tra cui un coltello, e mentre la donna continuava ad urlargli contro di aver agitato la lama senza avere intenzione di colpirla ma solo per allontanarla. Rientrato in casa in stato di forte agitazione per quanto accaduto, è poi uscito nuovamente con l'intenzione di volerla fare finita tanto che sono stati la sorella e il cognato a ritrovarlo nei pressi della linea ferroviaria dove stava per gettarsi sotto a un treno in arrivo. Quando i parenti lo hanno riaccompagnato a casa, ad attenderli hanno trovato i carabinieri che hanno arrestato il 70enne.

Il gip Raffaella Ceccarelli, dopo aver ascoltato l'anziano, ha convalidato il fermo e disposto per l'uomo la custodia cautelare in carcere in quanto sussisterebbe il pericolo di fuga e la reiterazione del reato.

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