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Cronaca

Accusate di negare i figli alla madre per 3 anni: assistenti sociali assolte dalle accuse

Le dirigenti del servizio Tutela Minori scagionate dalle imputazioni di mancata esecuzione dolosa di un ordine del giudice e diffamazione dopo un calvario durato 5 anni

Si è concluso con una assoluzione il calvario giudiziario di due assistenti sociali, dirigenti del servizio Tutela Minori, finite a processo con l'accusa di “Mancata esecuzione dolosa di un ordine del giudice” per aver negato, per 3 anni, alla madre di poter vedere i suoi due figli. Una delle due imputate, inoltre, doveva rispondere anche di diffamazione nei confronti della famiglia che aveva preso in affido i bimbi al centro della vicenda. L'assoluzione è arrivata anche su richiesta della Procura. Tutto era iniziato quando la donna era arrivata dall’Italia in Romania con il figlio di circa 2 anni, mentre era incinta della seconda figlia. Era stata accolta in una struttura protetta dove rimase per due anni, poi la stessa associazione cattolica che gestiva la struttura aveva segnalato la situazione ai servizi sociali per tutelare sia lei che i figlioletti. Nel 2013 e nel 2014 erano stati tutti presi in carico dai servizi sociali e i figli affidati a una coppia consentendo però alla romena di poter vedere i piccoli. Nel 2015 le due dirigenti decisero di sospendere gli incontri vigilati tra i bambini e la madre naturale accusandola di non aver seguito le loro prescrizioni. Per le due assistenti sociali la madre non era adatta a incontrare i piccoli e a rafforzare la loro tesi era stata la genesi di una denuncia per maltrattamenti in famiglia arrivata dagli stessi servizi sociali. Nel 2016, tuttavia la denuncia venne archiviata dalla Procura di Rimini perché il fatto di base non sussisteva. La denuncia era partita dopo una relazione di un pediatra che secondo cui la madre durante i loro incontri li aveva accompagnati a vedere "uno spettacolo di uomini nudi". L’accusa fu però presto archiviata, il presunto spettacolo osceno, si scoprì, non era nient’altro che uno spettacolo di un gruppo di ballerini brasiliani di samba, non vietato ai minori e ai bambini.

Dopo la collocazione dei bambini presso una famiglia affidataria, questi avevano riferito che i bambini piangevano e il maschietto aveva reazioni psicosomatiche, perché volevano tornare dalla loro mamma. Le dirigenti decisero quindi di sospendere gli incontri relazionando al Tribunale che il loro disagio era dovuto ai comportamenti della madre. Una decisione che aveva mandato su tutte le furie la donna e che, quindi, aveva denunciato le professioniste sostenendo che, contrariamente al vero, avevano relazionato al Tribunale il fatto che la sospensione era dovuta al mancato rispetto delle prescrizioni da loro impartite alla madre. Le assistenti sociali, difese dagli avvocati Luca Ventaloro e Martina Montanari, dopo 5 anni sono state ritenute innocenti da tutte le accuse.

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