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Cronaca Novafeltria

Allevamento intensivo di polli in Valmarecchia, Cna e Confesercenti fanno quadrato contro la struttura

Tutti contrari allo stabilimento Fileni a Cavallara di Maiolo dove verranno realizzati i 16 capannoni che arriverebbero, ogni anno, a produrre almeno mezzo milione di animali da destinare al macello

No al maxi allevamento di polli biologici che il colosso marchigiano “Fileni” vorrebbe costruire a Maiolo con 16 capannoni che arriverebbero, ogni anno, a produrre almeno mezzo milione di animali da destinare al macello. A levare gli scudi contro il progetto sono sia la Cna di Novefeltria, che parla di "una soluzione senza senso", che Confartigianato che ribadisce come l'attività sia "in contraddizione con la vocazione turistica della valle".

Secondo Cna, infatti, " è una soluzione senza senso, un’iniziativa unilaterale portata avanti senza confronto e che peserebbe in modo drammatico sulle spalle dell’intera comunità della Valmarecchia". L'associazione sottolinea come le 16 strutture di cemento previste in prossimità della fortezza e del borgo di San Leo andrebbero ad impattare in modo irreversibile sul paesaggio e nella quotidianità della vallata. La Valmarecchia da anni ha puntato sui suoi valori storici culturali e quella qualità della vita che verrebbe compromessa da odori insopportabili e traffico pesa innescando probabilmente da parte degli abitanti l’abbandono di insediamenti abitativi e borghi, tra l’altro in parte già iniziato.“Si tratta di un processo decisionale calato dall’alto” puntualizza in modo critico il presidente Marco Pazzini. “Un provvedimento privo di un serio confronto con cittadini e associazioni di categoria che espone il territorio al concreto rischio di pagare un conto salatissimo per una decisione priva di ogni prospettiva positiva per la Valmarecchia sia per le implicazioni dal punta di visto ambientale che turistico”. Cna Novafeltria è critica sia sul metodo che sulle decisioni prese per l’intera partita e si augura un complessivo ripensamento per evitare così di affossare definitivamente la Valmarecchia, territorio invece dalle importanti potenzialità.

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Confartigianato Fabrizio Vagnini che, in una nota stampa, sottolinea come “La realizzazione di un nuovo allevamento intensivo di polli a Cavallara di Maiolo è in contraddizione con la vocazione turistica della Valmarecchia. Un territorio bello e selvaggio da valorizzare, non certo con un allevamento che porta con sé un impatto ambientale non positivo, tra gas e polveri sottili rilasciati nell’aria. Un impatto che si ripercuote negativamente anche sulla comunicazione di un territorio che si propone al turista come incontaminato. L’immagine naturale della Valmarecchia è una risorsa turistica preziosa anche per Rimini, dobbiamo difendere e sostenere le imprese che hanno intrapreso la strada del turismo e delle produzioni di qualità. La Valmarecchia è per noi una gemma troppo preziosa, che dobbiamo tutelare e inserire, semmai, in un circuito turistico lento e sostenibile che esprima identità di luoghi irripetibili ed eccellenti. Luoghi che tra l'altro hanno ispirato artisti uomini di cultura e di spiritualità, come Piero della Francesca, Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri e San Francesco tanto per citarne alcuni".

"Noi diciamo no alla realizzazione del nuovo allevamento di pollame - conclude Vagnini - auspichiamo invece uno sviluppo economico in linea con l’inclinazione della Valmarecchia: una località dedita all’accoglienza, alla ristorazione, all’agricoltura sostenibile, al tempo libero, ai percorsi in bicicletta e camminate. In un’ottica di benessere tra la natura, un allevamento intensivo qualche problema lo crea, tra l’altro non genera neanche un indotto occupazionale, considerando che darà lavoro solo a 3-4 persone. È stato sottolineato che negli anni ’70 esisteva già un allevamento nella stessa zona, ma nel frattempo gli obiettivi e sviluppo della Valmarecchia sono cambiati radicalmente e hanno intrapreso un’altra strada”.

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