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Cronaca

Ammanco sul conto corrente, imprenditore aggredisce la moglie e la minaccia di morte

L'intervento dei carabinieri ha evitato il peggio, la signora è stata portata in pronto soccorso da dove è stata poi dimessa con una prognosi di 20 giorni

Ci sarebbe un ammanco di denaro dal conto corrente dietro la violenta aggressione nei confronti della moglie che è costata le manette a un imprenditore 48enne con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e tentata estorsione. Il primo allarme è arrivato al centralino dei carabinieri nella mattinata di martedì ma, dall'altra parte del telefono, si sentivano solo delle grida di aiuto e i rumori di una colluttazione. Per l'operatore è stato un attimo rintracciare la chiamata e inviare all'indirizzo le pattuglie dell'Arma per capire cosa stesse succedendo. Arrivati sul posto i carabinieri hanno trovato gli uffici di una società e, dalla strada, hanno sentito le urla della donna, una 46enne, che continuava a chiedere aiuto. Dopo ripetuti tentativi, è stato il marito ad aprire la porta e all'interno dello studio hanno trovato la signora tremante e in lacrime che ha raccontato di come il marito l'avesse minacciata ripetutamente di morte e sul collo i segni delle percosse.

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In un primo tempo il 48enne ha cercato di spiegare come tra i due, che sono in corso di separazione dopo una relazione durata 20 anni, fosse nata una semplice discussione per questioni economiche dovute a un ammanco di denaro dal conto corrente. Diversa la ricostruzione da parte della signora che ha raccontato di come il marito l'avesse trascinata con la sciarpa che aveva al collo e privata del cellulare. Solo la prontezza della 46enne, che aveva attivato il cordless chiamando il 112 senza farsi scorgere, avrebbe evitato il peggio. Allo stesso tempo ha ripercorso una lunga serie di maltrattamenti che sarebbero iniziati pochi anni dopo il matrimonio ma che, per paura, dopo un'iniziale denuncia aveva ritirato la querela nei confronti del marito.

La signora è stata quindi portata in pronto soccorso dove, i medici, le hanno refertato una serie di lesioni giudicate guaribili in 20 giorni. Per il 48enne, invece, su disposizione del pubblico ministero di turno sono scattate le manette ed è stato portato in caserma. Difeso dall'avvocato Stefano Caroli, l'uomo dovrà comparire davanti al gip per la convalida.

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