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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Condannati gli 8 agenti della Municipale: per il giudice facevano sparire i soldi degli spacciatori

Nella sentenza di primo grado i giudici del Collegio hanno riconosciuto le attenuanti generiche, per 4 di loro chiesta anche l’estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione

Il pubblico ministero Davide Ercolani, nella sua requisitoria, aveva chiesto condanne totali per oltre 70 anni di carcere e nella giornata di oggi 19 aprile i giudici del Collegio del Tribunale di Rimini hanno ritenuto colpevoli a vario titolo per per abuso d’ufficio, peculato, falso in atto pubblico e distruzione e occultamento di atti veri gli 8 agenti della Municipale riminese appartenenti al nucleo ambientale. Riconosciute le attenuanti per tutti, l’assistente della polizia municipale Massimo Vaccarini è stato condannato a 6 anni e 5 mesi; il sovrintendente Guglielmo Parise a 4 anni e 6 mesi; l’assistente Marco Succi a 2 anni e 6 mesi; l’assistente capo Franca Grisi a 2 anni e 10 mesi; il sovrintendente Gilberto Guidi a 5 anni e 2 mesi; l’assistente Giacomo Morri a 3 anni e 10 mesi; l’agente scelto Giuseppe Marchitelli a 2 anni e 10 mesi; l’assistente scelto Giacomo Cilio a 3 anni e 10 mesi. Per Vaccarini, Parise, Guidi, Cilio e Morri chiesta anche l’estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione, che potrebbe diventare effettiva solo col passaggio in giudicato della sentenza, che sarà probabilmente appellata dalle parti.

A far scoppiare il caso era stata, nel gennaio del 2016, l'arresto da parte dell'ex Nucleo ambientale della Polizia municipale di Rimini di un pusher albanese 33enne. In quella occasione, al termine della perquisizione dell'appartamento occupato dallo straniero e in cui era stata trovata della cocaina, erano stati messi inizialmente sotto sequestro anche dei contanti. Al momento della restituzione del denaro, che nel frattempo era stato dissequestrato, però, il 33enne si era accorto che mancava una parte dei contanti e allo stesso tempo un paio di occhiali da sole griffati. Un'anomalia che aveva fatto partire un'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani e affidata al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, che grazie a una serie di intercettazioni aveva smascherato il modus operandi non corretto che gli agenti avrebbero messo in atto fin dal 2013.

Le indagini delle Fiamme Gialle avrebbero portato a scoprire numerosi episodi che, a vario titolo, coinvolgevano tutto il gruppo dell'ex Nucleo ambientale. Perquisizioni arbitrarie e violente, verbali di perquisizione alterati o non redatti, cellulari dei "pusher" sequestrati ma che sparivano dai documenti ufficiali così come parte dei contanti che venivano trovati nelle disponibilità di spacciatori e campanellari. Il tutto, secondo l'accusa, "nell'ambito di un medesimo disegno criminoso" che li aveva portati a "sfruttare la divisa per il proprio profitto". Nel corso dell'inchiesta, quando gli indagati avevano scoperto di essere finiti nel mirino degli inquirenti e che i loro uffici e le auto di servizio erano intercettate, si erano dati da fare per individuare le microspie e cercare di distruggerle o danneggiarle. "Fatti gravissimi - ha concluso Ercolani - portati avanti in un contesto opaco. Non capisco perchè il Comune di Rimini non si sia costituito parte civile lasciando sola la Procura".

Nella sua requisitoria durata oltre 4 ore, inoltre, il pubblico ministero aveva sottolineato come gli agenti avessero messo in atto "Comportamenti delittuosi che disvelano il ripudio, il tradimento dei valori fondanti della deontologia del pubblico ufficiale".

Il commento del Comune 

In una nota stampa l'amministrazione comunale di Rimini ha commentato: "Con la sentenza odierna nei confronti di alcuni dipendenti della Polizia locale di Rimini, ai quali sono stati contestati fatti gravissimi commessi durante lo svolgimento della loro attività di servizio, si chiude il primo grado di una vicenda giudiziaria che era nata a seguito di alcune segnalazioni portate all'attenzione dell'autorità giudiziaria proprio dalla Polizia locale di Rimini e a cui il Comune di Rimini aveva da subito fornito il massimo sostegno e collaborazione. Il Comune di Rimini, una volta lette le motivazioni della sentenza, adotterà i provvedimenti previsti per questi fatti, secondo quelle che sono le norme vigenti in materia e le relative procedure amministrative. Si ricorda infine che i succitati dipendenti, sin all'avvio dell'indagine, sono sottoposti a procedimento disciplinare e sono stati immediatamente trasferiti al di fuori del loro ambito operativo e destinati ad altre attività". 

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