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Cronaca

Consegnati i nuovi microscopi ottici al reparto di Anatomia Patologica

La donazione, di circa 30.000 euro, frutto di un gioco di squadra tra realtà del territorio, tra cui IOR, Associazione Crisalide, Banca Malatestiana, Federfarma Rimini, RomagnaBanca e Rotary Rimini Riviera

Una bella collaborazione tra alcune delle principali realtà imprenditoriali e del terzo settore del territorio, tra cui Istituto Oncologico Romagnolo, Associazione Crisalide, Banca Malatestiana, RomagnaBanca, Federfarma e Rotary Rimini Riviera, ha portato all’acquisto di nuove strumentazioni per l’Unità Operativa di Anatomia Patologica dell’Ospedale “Infermi”. Il reparto diretto dalla dott.ssa Anna Rita Lombardi ha infatti ricevuto in questi giorni nuovi microscopi ottici, uno strumento indispensabile nell’attività quotidiana di un dipartimento che esegue ogni anno in totale 43110 esami e più di 51000 prestazioni: migliore è la tecnologia a disposizione, più agevole è l’attività diagnostica dei professionisti cosa che va esclusivamente a beneficio del paziente e della sua qualità di vita visto che a lesioni più piccole corrispondono trattamenti meno invasivi. Non solo: nella donazione, il cui valore è di circa 30.000 euro, è compresa anche una telecamera che, applicata al microscopio, consentirà di eseguire riunioni didattiche e incontri multidisciplinari all’interno del reparto per condividere casi complessi o inusuali, approfondire le conoscenze e collaborare in maniera più efficace per prendere importanti decisioni terapeutiche.

"L’era dell’Anatomia Patologica vista come “medicina delle autopsie”, con le nuove conoscenze che abbiamo in materia di genetica dei tumori, è terminata – spiega la Responsabile del Reparto, dott.ssa Anna Rita Lombardi - l’autopsia è diventata una parte marginale della nostra attività grazie all’adozione di strumenti di diagnostica sempre più sofisticati che forniscono risposte mentre il paziente è ancora vivo. In un mondo che oramai offre terapie personalizzate sulle caratteristiche del singolo malato e della singola malattia il ruolo dell’anatomo-patologo è cambiato notevolmente: diamo sempre meno risposte sui perché dei decessi e forniamo sempre maggiori indicazioni sulle strategie terapeutiche da seguire per migliorare prognosi e prospettive di sopravvivenza. Siamo in grado, grazie all’analisi delle biopsie, di suggerire se una lesione può essere asportata chirurgicamente, trattata farmacologicamente o semplicemente monitorata nel tempo; e una volta scelta la strada più corretta, grazie ai referti istologici, possiamo evidenziare fattori predittivi che indirizzino l’oncologo nella scelta di trattamenti di precisione. Per questo motivo la donazione che ci giunge oggi è tanto importante: avrà un impatto enorme sia a livello diagnostico che terapeutico per i tanti pazienti di Rimini, dunque, non posso che ringraziare le associazioni che si sono spese in prima persona per questo splendido esempio di gioco di squadra".           

"Una delle parti preponderanti della mission dell’Istituto Oncologico Romagnolo, dalla sua nascita del 1979 ad oggi, è sempre stata quella di essere al fianco della struttura pubblica laddove i professionisti della cura manifestassero un’esigenza che andasse a migliorare la presa in carico sul nostro territorio – ha aggiunto Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR – quindi questa donazione rientra in pieno all’interno delle direttive che la nostra guida, il prof. Dino Amadori, ha indicato e ci ha lasciato come stella polare. In un mondo, quello dell’oncologia, che va sempre più verso la personalizzazione della cura, l’Anatomia Patologica rappresenta uno dei reparti decisivi per la scelta della miglior terapia possibile: se vogliamo che un futuro sempre più libero dai tumori sia una prospettiva concreta e non semplicemente una speranza, non possiamo che supportare l’attività di questi professionisti. Il modo in cui questa donazione arriva, con un enorme gioco di squadra tra realtà imprenditoriali e di terzo settore, è una fulgida dimostrazione di come collaborando si possa fare veramente la differenza affinché il nostro territorio mantenga gli standard d’eccellenza che a livello nazionale ci vengono riconosciuti: l’auspicio è che questi esempi di partnership possano essere replicati e diventare la regola, non più l’eccezione".

"Crisalide - continua Pia Vignali, Presidente dell’Associazione riminese - lavora ogni giorno per sostenere non solo le donne operate di tumore al seno, attraverso molteplici attività, ma anche per essere presente in progetti a supporto delle strutture sanitarie. Unire le forze per il raggiungimento di un obiettivo comune è stato sicuramente il fattore vincente di questo progetto importante e fondamentale per la diagnosi e i percorsi di cura".

"Sono contenta della collaborazione che ha portato ad una grande partecipazione di pubblico al convegno organizzato a marzo scorso dall’equipe di dottoresse dell’Anatomia Patologica – ha aggiunto Roberta Mariotti, Presidente del Rotary Rimini Riviera – il nostro Club, il cui scopo è creare e promuovere progetti di pubblica utilità, è grato alle dottoresse, per aver messo la loro professionalità al servizio della città, divulgando quanto si può fare insieme, e ringrazia imprese, associazioni e cittadinanza per i generosi contributi volti al miglioramento della vita di tutti".

A conclusione della cerimonia di consegna l’intervento del Direttore del Presidio Ospedaliero di Rimini, la dott.ssa Francesca Raggi: "Vedere quanto le associazioni di pazienti e le organizzazioni no-profit siano vicine al nostro lavoro e ai nostri pazienti su questo territorio è per noi sempre un’emozione: c’è un legame speciale che unisce noi a queste fondamentali realtà del Terzo Settore e che, francamente, credo sia difficile ritrovare altrove. Con il reparto di Anatomia Patologica ci eravamo presi un impegno perché è una delle Unità Operative più cruciali nei percorsi di cura, ma la sua attività rimane sempre un po’ nell’ombra: per dare visibilità a quanto svolge l’equipe della dott.ssa Lombardi abbiamo organizzato una serie di iniziative, a partire dall’anno scorso con l’Open Day per le scuole. La donazione di queste strumentazioni, oltre ad essere un valore aggiunto per terapie sempre più veloci ed efficaci da proporre ai nostri pazienti, permetterà di riaccendere i riflettori sull’importanza di questa disciplina medica".

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