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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Decretati i vincitori del 57° premio "Riccione per il Teatro"

Benedetta Pigoni si aggiudica il 15° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” con 30 milligrammi di Ulipristal

Si è conclusa l’edizione 57 del Premio Riccione per il Teatro, il più longevo concorso italiano di drammaturgia. La giuria, composta da Lucia Calamaro (presidente), Concita De Gregorio, Lino Guanciale, Graziano Graziani, Claudio Longhi e Walter Zambaldi, ha annunciato i vincitori al Palazzo del Turismo di Riccione in una serata-evento dedicata anche al ricordo di Italo Calvino – tra i vincitori della prima edizione del Premio Riccione, nel 1947 – a cento anni esatti dalla nascita (15 ottobre 1923. 

Organizzato da Riccione Teatro, in collaborazione con il Comune di Riccione e ATER Fondazione, e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura, il Premio Riccione – che quest’anno ha ricevuto anche il patrocinio del Senato della Repubblica e il premio di rappresentanza della Presidenza della Camera dei deputati – si è confermato come un importante osservatorio sulla drammaturgia contemporanea. Da record il numero di testi inviati al concorso: 656 copioni, con una straordinaria ricchezza di sfumature stilistiche.
 
Il 57° Premio Riccione per il Teatro a Tolja Djokovic
 
Ad aggiudicarsi il 57° Premio Riccione per il Teatro (5000 euro) è Tolja Djokovic con Lucia camminava sola. Classe 1988, laureata in filologia e letteratura italiana con una ricerca sulla lettura ad alta voce del testo poetico, Djokovic con il suo Lucia camminava sola ripercorre l’ultimo anno di vita della protagonista e le trasformazioni fisiche della gravidanza. Una ricostruzione minuziosa del corpo anatomico che diventa metafora dell’ossessione dello sguardo, dell’indagine intorno a un mistero che richiede occhi aperti e nervi saldi: «Attraverso la storia incrociata di due donne e di due epoche – quella di Lucia, donna bolognese che nel 1709 viene arrestata e condannata a morte per infanticidio, e quella dell’Autrice, che oggi, nel 2022, decide di realizzare un documentario su questa storia – il testo di Tolja Djokovic porta avanti una riflessione raffinata e non scontata sulla codificazione sociale dei corpi, sulla violenza e l’esposizione che la accompagna, su una ferocia che diventa strumento politico – le motivazioni della giuria –. [...] Non si discosta mai da un linguaggio affilato, essenziale, chirurgico, strumento di una scrittura evocativa perché distante da qualunque lirismo ricattatorio».

La cinquina dei finalisti del 57° Premio Riccione comprendeva anche: Jacopo Giacomoni con È solo un lungo tramonto; Nalini Vidoolah Mootoosamy con Lost & found; Armando Pirozzi con Opus; Fabio Pisano con Il numero esatto; tutti chiamati, insieme al vincitore, a presentare un progetto di produzione per l’allestimento scenico del testo presentato in concorso. Il progetto migliore si aggiudicherà un premio di produzione da 15.000 euro, assegnato per favorire la produzione di spettacoli teatrali.
 
 
Il 15° Premio Riccione "Pier Vittorio Tondelli" a Benedetta Pigoni 

 
Il prestigioso riconoscimento dedicato agli autori under 30, 15° Premio Riccione "Pier Vittorio Tondelli" (3000 euro), va a Benedetta Pigoni con 30 milligrammi di Ulipristal. L’autrice, nata nel 2000 a Reggio Emilia, studente di lingua e cultura giapponese, ha presentato un lavoro che ricostruisce, per tasselli e frammenti di chat e applicazioni del suo telefonino, un evento che ci riporta a una violenza: «Pigoni fa della forma sostanza quando con estrema delicatezza usa la pagina assoluta di schermate chat con amiche e conoscenti, per far accertare alla sua protagonista di essere stata vittima di uno stupro di gruppo da parte di amici dell’università. Potente e sensibile, formalmente severo e originario, il testo di Pigoni non esonda, non dilaga, ma indaga. 30 milligrammi di Ulipristal sussurra un sospetto, lavora sul rimosso, taglia clinicamente il presente», si legge nella motivazione della giuria.

Nella cinquina finalista del Tondelli, insieme alla vincitrice: Giulia Di Sacco con De-sidera; Riccardo Favaro con Far Far West West; Niccolò Fettarappa con Orgasmo; Eliana Rotella con Lexicon; anche loro chiamati all’assegnazione di un premio di produzione (10.000 euro)

Menzione speciale “Franco Quadri” a Jacopo Giacomoni 
 
A memoria di una delle storiche figure del Premio Riccione, dal 2011, viene assegnata la menzione speciale “Franco Quadri” (1000 euro), riservata al testo che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria. A vincerlo quest’anno è stati Jacopo Giacomoni con È solo un lungo tramonto. Trentino, classe 1987, esperto di videogiochi e laureato in filosofia con una tesi sull’esistenza dei personaggi fittizi, Giacomoni ha frequentato la scuola Paolo Grassi. In È solo un lungo tramonto registra i ricordi del padre, li trascrive e li detta al computer che li trascrive a sua volta: «Coniugando esplorazione filosofica della memoria, elaborazione autobiografica e sperimentazione linguistica, Giacomoni dà corpo a una drammaturgia audace, memore della lezione della neoavanguardia poetica di Balestrini, ma intrisa di filosofia del presente come l’hauntologia di Derrida e la sua riattualizzazione ad opera di Mark Fisher», decreta la giuria.
 
Marco D’Agostin vince il 4° Premio speciale per l’innovazione drammaturgica 2023 
 
A ricevere il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica 2023 è infine Marco D’Agostin. Il Premio speciale è attribuito a una personalità che attraverso la scrittura per la scena abbia aperto nuove strade al mondo del teatro. Ad assegnarlo è un comitato di critici composto da Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Maddalena Giovannelli, Rossella Menna, Andrea Pocosgnich e Francesca Saturnino. Il vincitore sarà protagonista di una retrospettiva al 27° Riccione TTV Festival, in programma nel 2024. Artista attivo nel campo della danza e della performance, già vincitore del Premio Ubu 2018 come miglior performer under 35: «Marco D’Agostin con il suo ormai ampio e significativo percorso artistico, ha saputo ragionare con rigore sulla dialettica tra drammaturgia e gesto, mostrando una notevole sensibilità per la dimensione testuale».
 

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