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Cronaca

Detenuto violento scatena il caos in carcere e aggredisce 2 agenti della Penitenziaria

Davide Antonucci segretario del sindacato Sinappe: "L'Amministrazione sorda all'idonea gestione dei carcerati violenti oltre alla cronica carenza di personale"

Era una vecchia conoscenza degli agenti della Polizia Penitenziaria in forza al carcere di Rimini il detenuto ucraino 20enne che, nella giornata di sabato, ha dato in escandescenza aggredendo due divise. Lo straniero, infatti, era già stato detenuto ai "Casetti" e anche in passato aveva creato non pochi problemi. Trasferito in una struttura detentiva del sud Italia, nei giorni scorsi era tornato in Riviera per partecipare a un processo che lo vedeva coinvolto. Al suo ritorno nel carcere riminese aveva ricominciato a creare problemi tanto che, prima dell'aggressione, aveva già dato in escandescenza: in un episodio aveva danneggiato la porta dell'infermeria e, in un secondo, minacciato un agente. Secondo quanto ricostruito, nella giornata del 9 marzo durante l'ora d'aria il 29enne aveva ricominciato col suo atteggiamento aggressivo iniziando a pretendere di tornare in cella.

Al rifiuto del personale della penitenziaria, che gli ha ricordato come il regolamento prevedesse che tutti i detenuti rientrassero insieme, l'ucraino ha atteso l'apertura del cancello del cortile per poi avventarsi contro due agenti minacciandoli di morte e colpendone uno con un violento calcio alla spalla. Il 29enne è stato bloccato e riportato in cella mentre l'agente ferito è stato portato in infermeria per essere medicato rifiutando, successivamente, i giorni di prognosi.

"Quello che è avvenuto - sottolinea Davide Antonucci segretario del sindacato Sinappe - è l'ennesimo episodio di aggressione fisica al personale che, oramai, coinvolge tutti gli istituti italiani. A dimostrazione del fatto che il personale della Polizia Penitenziaria di Rimini è fortemente coeso, grazie anche all'efficace coordinamento del comandante, il dirigente aggiunto dottoressa Panzeca, è che l'agente ferito pur di continuare a collaborare coi colleghi in cronica carenza di personale ha voluto rimanere al suo posto. I 'Casetti', infatti, hanno 40 unità in meno rispetto all'organico previsto. L'Amministrazione penitenziaria, inoltre, sembra essere sorda all'idonea gestione dei detenuti facinorosi come il 29enne che non dovrebbero più far ritorno nelle strutture dove, già in passato, avevano creato disordini. Sarebbe più sicuro se nel caso ci fossero necessità di giustizia che rendessero necessaria la loro presenza si optasse per un0assegnazione in carceri vicine o si optasse per udienze in videoconferenza".

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