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Cronaca

Una Diocesi in salute, scende il debito bancario e il Bilancio 2022 chiude con un utile di 2,5 milioni

Scende il debito bancario, continua la contrazione dei costi e per il nono anno consecutivo l’esercizio si chiude in attivo. Sono alcune delle voci che caratterizzano il Bilancio 2022 della Diocesi

Scende in maniera sostanziale il debito bancario, continua la contrazione dei costi, e per il nono anno consecutivo l’esercizio si chiude in attivo. Sono alcune delle voci che caratterizzano il Bilancio 2022 della Diocesi di Rimini. Anche la dimensione più strettamente economico-amministrativa concorre al fondamentale compito della Diocesi di Rimini, che è quello di favorire e incrementare l’annuncio del Vangelo. E i beni della Chiesa “sono soprattutto dedicati alla vita della comunità cristiana, alle opere educative e pastorali, ai poveri e ai bisognosi”.

I numeri del Bilancio 2022 parlano di 4.492.039 euro di ricavi, a fronte di 2.029.000 euro di costi, per un utile di gestione pari a 2.462.000. Da un’analisi con i bilanci delle ultime stagioni si evince che le entrate si sono leggermente contratte: dai 4.751.257 della stagione scorsa si è passati a 4.492.039 del 2022, cioè 259.218 euro in meno. Anche le spese, però, sono in continua diminuzione: da 2.357.037 nel 2021, fino ai 2.029.000 euro della stagione scorsa, con un risparmio di 328.037 euro.

Questa oculata gestione ha portato ad abbassare ulteriormente il debito verso banche, che si è ridotto nell’ultima stagione da 15.993.074 a 11.304.567 euro. 4.688.507 euro in appena un anno, grazie anche a un’importante alienazione. Il debito bancario nel 2014 ammontava a 36 milioni. Considerato che la previsione è di ridurlo a meno di 10 milioni di euro circa a fine 2023, significa che in dieci anni la Diocesi di Rimini è rientrata di 26 milioni di euro.
"Senza dimenticare che molti costi che la Chiesa riminese sostiene (come tutta la Chiesa italiana) sono spesso supplenza di ciò che lo Stato dovrebbe fare ma di fatto non fa o non riesce a fare" sottolinea la Diocesi.

E tutto questo senza che “la Chiesa riminese venga meno al suo compito precipuo. – fa notare l’Economo diocesano, don Danilo Manduchi –. Infatti, nonostante la crisi, le difficoltà di questi anni e la pandemia, la proposta pastorale ed evangelizzatrice della Diocesi, scopo fondamentale della sua esistenza, non ha subito tagli e limitazioni. E sono stati salvaguardati tutti i posti di lavoro”.

La situazione debitoria non è  frutto di azioni e scelte scellerate ma di costi relativi a investimenti di nuova edilizia, restauri e manutenzione, e al mantenimento di enti pastorali necessari alla evangelizzazione. “Il cammino di sostenibilità prosegue e non ci si può certo sedere sui risultati, peraltro molto importanti, conseguiti in queste ultime dieci stagioni. - continua l’analisi don Manduchi - Gli 11.304.567 euro che ancora restano da saldare alle banche e la situazione socio-economica sconsigliano distrazioni e sottovalutazioni. Senza dimenticare la necessità di continuare a finanziare le attività pastorali della diocesi”.

Solo nel 2022, per la Basilica Cattedrale sono stati spesi 157.000 euro. La cifra più alta sostenuta dalla Diocesi di Rimini anche nel 2022, è stata quella destinata alla promozione umana e servizio alla persona e alla società (carità), che ha visto un incremento significativo nelle attività (Emporio Solidale, Albergo solidale, ecc…) e nei servizi alle persone più deboli: 510.000 euro.

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