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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

I film di Federico Fellini diventano opere di ricamo, le premiazioni nella Sala degli Arazzi

Le quindici opere inedite provenienti da diverse parti d’Italia, elaborate con le tecniche del merletto, del ricamo e della tessitura, hanno dato vita a un’interessante e visitata esposizione

Domenica 7 maggio presso la Sala degli Arazzi del Museo della Città, alla presenza del sindaco Jamil Sadegholvaad, si è tenuta la premiazione del concorso di ricamo dal titolo “Sognando con Federico Fellini” promosso da Manidoro. Le quindici opere inedite provenienti da diverse parti d’Italia, che hanno raccontato con il filo un dettaglio di un film, di un costume o di un disegno di Federico Fellini, elaborate con le tecniche del merletto, del ricamo e della tessitura, hanno dato vita a un’interessante e visitata esposizione, allestita e curata da Mara Parma Prioli.

Il primo lavoro classificato intitolato “Sogni donati da Federico Fellini”, di Agnese Molinelli di Pessano con Bornago (Milano), è stato giudicato come la miglior interpretazione del significato del concorso, eseguito con tecnica perfetta e grande cura dei particolari. Il secondo lavoro, dal titolo “Schizzo felliniano” di Patrizia Marcaccioli di Perugia, dell’associazione il Merletto nella città di Piero, di Sansepolcro, è stato selezionato per l’eleganza e l’ottima armonizzazione delle diverse tecniche utilizzate. Il terzo lavoro, dal titolo “Infinita passione per la vita” di Caterina Casuscelli di Carate Brianza (Monza) è stato scelto per la tridimensionalità e l’energia che riesce a trasmettere.

Due premi speciali sono stati attribuiti ai lavori di Antonina Schimmenti di Donna Lucata Scicli (Ragusa) e di Marcella Fabio di Taurisano (Lecce). Il primo, dal titolo “Dentro al set cinematografico de La Strada” è stato premiato per l’empatia e il coinvolgimento che trasmette; il secondo, dal titolo “Caricatura di Sandra Milo” per l’originalità della tecnica e della scelta del soggetto.

“Siamo entusiaste di questi lavori - dichiarano le organizzatrici – nei quali abbiamo percepito energia ed emozioni. Osservandoli si ritrova quello spirito onirico e la suggestione tipica della creatività felliniana. Gelsomina, Anita, Sandra… Emergono con armonia e poesia fra i punti dalle esecuzioni precise, articolate, complesse, eleganti e dettagliate. Un ringraziamento alle brave artiste ricamatrici, merlettaie e tessitrici che hanno impreziosito con le loro opere la nostra iniziativa e grazie alla città di Rimini che l’ha ospitata nel luogo ideale: la sala degli Arazzi del Museo della città.”

Nei trent’anni dalla morte di Federico Fellini, questo concorso è stato un simbolico omaggio che Manidoro ha desiderato fare alla città di Rimini attraverso le arti del filo.

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