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Cronaca

Lo zio abusa sessualmente dei due nipotini, rinviato a giudizio l'orco

Squallida vicenda di violenze che vede protagonisti una bambina di 13 anni e il fratellino di 11 che sarebbero diventati l'oggetto delle attenzioni morbose di un 45enne

Squallida vicenda, dai contorni ancora tutti da chiarire, quella che vede un 45enne rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale su due minori. A trasformarsi in un orco sarebbe stato lo zio di due fratellini: una ragazzina di 13 e un bambino di 11 anni diventati l'oggetto delle morbose attenzioni dell'uomo, un artigiano, che risiede nella zona sud della provincia di Rimini. La storia inizia nel 2012 quando la ragazzina confessò alla madre che lo zio la costringeva a rapporti sessuali fatti di palpeggiamenti e baci, anche nelle parti intime. Gli incontri avvenivano sempre a casa dell'uomo il quale, in un garage-palestra, aveva allestito una sauna con tanto di sauna, divano letto e panca per gli addominali. La bambina, infatti, veniva spesso affidata dalla madre all'uomo in quanto la donna, separata, aveva un'attività turistica che non le permetteva di poter seguire la ragazzina. Il racconto della 13enne agli inquirenti, dai quali la madre l'aveva portata in seguito alle confessioni fatte, tuttavia presentava fin da subito alcune incongruenze. A partire dai rapporti nel garage, all'inizio 7 per poi diventare solo 1. 

A convincere il gip a rinviare a giudizio il 45enne, comunque, è stato un incidente probatorio eseguito nel 2013 quando, durante un'interrogatorio protetto e alla presenza di uno psicologo, la bambina lasciò scoppiare una vera e propria bomba. La ragazzina, infatti, parlò di parlò di "giochi" ai quali aveva partecipato anche il fratellino più piccolo. Giochi che anche l’11enne confermò essere avvenuti all’interno del garage palestra dove lo zio, dpo averli denudati per poi legarli e bendarli, si cospargeva di nutella e marmellata, per poi costringerli a leccarlo, e secondo la ragazzina anche nelle parti intime. Un altro gioco erotico, al quale il bambino sarebbe stato costretto, era quello del "teschio", con il 45enne che avrebbe stretto i genitali del minore per poi chiedergli di fischiare. L’inizio del processo a carico dell’uomo è stato fissato per il 22 gennaio prossimo.

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