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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Sotto ricatto dopo aver fatto sesso con la trans, per evitare la diffusione del video versa migliaia di euro

La Polizia di Stato ha stroncato il tentativo di estorsione grazie alla collaborazione tra polizie europee. Grave quadro indiziario a carico di una transessuale 31enne, di origini bulgare, e un 67enne italiano

Gli avrebbero estorto migliaia e migliaia di euro, fino a raggiungere una cifra di circa 20 mila euro. Soldi versati dalla vittima, un imprenditore residente nella Provincia di Rimini, per evitare la diffusione di un video di natura sessualmente esplicita. L’uomo dopo essersi trovato in ostaggio delle insistenti richieste estorsive, alla fine ha avuto il coraggio di denunciare tutto alla polizia. La vicenda, al termine di una serrata attività investigativa, ha consentito al personale della Questura di Rimini, squadra Mobile, coordinato dalla Procura della Repubblica, di ricostruire un quadro indiziario a carico di una transessuale 31enne, di origini bulgare, ed un 67enne italiano. Si è avviato un provvedimento cautelare, emesso dal Gip presso il Tribunale di Rimini, su richiesta della Procura, nei confronti dei due presunti responsabili del delitto, in concorso tra loro, di estorsione e, per il solo cittadino italiano, del reato di sfruttamento della prostituzione.

La transessuale, destinataria della misura cautelare in carcere, irreperibile sul territorio italiano, è stata rintracciata nella sua terra d’origine e, in virtù dell’Ordine Europeo di Indagine richiesto dall’autorità giudiziaria riminese, è stata sottoposta dalle autorità di Polizia bulgare, grazie alla proficua collaborazione internazionale avviata attraverso i canali istituzionali di Eurojust, alla perquisizione personale e locale con il susseguente sequestro di importante  materiale probatorio.

L’attività d’indagine è partita proprio a seguito della denuncia presentata da parte dell’imprenditore che, dopo aver consumato dei rapporti sessuali con la transessuale, sarebbe rimasto in ostaggio di insistenti richieste estorsive, consistenti nella possibile diffusione di un video di natura sessualmente esplicita, costringendolo, sotto tale minaccia, a elargire le cospicue somme di danaro pari a diverse decine di migliaia di euro. L’imprenditore sarebbe venuto in contatto con la transessuale tramite un noto sito di incontri e l’avrebbe incontrata in un appartamento di Rimini.

L’attività svolta dagli agenti ha permesso di stroncare la condotta degli indagati, mettendo in evidenza la forza degli strumenti normativi per l’acquisizione della prova tra gli stati dell’Unione Europea, fondamentali nella lotta contro la delinquenza transnazionale e la criminalità organizzata.  
 

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