rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Una riminese tra le migliori 500 scienziate al mondo. "L'impegno rafforza il valore dell'Emilia Romagna"

Elena Pian tra le top 500 al mondo nella classifica 2023 della piattaforma Research.com, sulle migliori scienziate donne. La riminese premiata, insieme ad altre quattro colleghe, dal presidente Stefano Bonaccini

C’è anche la riminese Elena Pian tra le top 500 al mondo nella classifica 2023 della piattaforma Research.com, sulle migliori scienziate donne. La riminese è stata premiata, insieme ad altre quattro colleghe attive in Emilia Romagna, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini. La consegna del riconoscimento al Cnr di Bologna. Presenti la presidente del Cnr, Carrozza, gli assessori regionali Salomoni e Colla, il presidente di Cineca e di Ifab, Ubertini, e il direttore di Inaf-Oas, Comastri. La cerimonia nell’ambito della presentazione di “Emilia-Romagna, il regno della scienza. Luoghi, persone, futuro”, la nuova Guida di Repubblica sugli spazi della scienza nella nostra regione

Chi è Elena Pian

Elena Pian è nata a Rimini, si è laureata nel 1990 in Fisica all’Università di Bologna e ha ottenuto il dottorato in Astrofisica nel 1994 presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste con una tesi sulla variabilità a più frequenze dei nuclei di galassie attive dotate di potenti getti radio. Dopo il dottorato ha lavorato presso lo Space Telescope Science Institute, poi è tornata in Italia, prima a Bologna, dove ha fatto parte del team del satellite BeppoSAX, che ha rivelato per la prima volta nel 1997 le controparti a raggi X dei lampi gamma, esplosioni stellari a distanze cosmologiche, poi all’Osservatorio Astronomico di Trieste e infine di nuovo a Bologna, dove lavora presso l’Osservatorio di Astrofisica e Scienze dello Spazio di Inaf.

Nel 2017 ha guidato le osservazioni eseguite presso l’Osservatorio Australe Europeo che hanno permesso l’identificazione della nucleosintesi di elementi più pesanti del ferro, a seguito della coalescenza di un sistema binario di stelle di neutroni, concomitante con la produzione di onde gravitazionali rivelate dagli interferometri Ligo e Virgo. È stata professore visitatore presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e lo è presso l’Università di Liverpool John Moores.

Nel 2002 ha ricevuto il Premio Descartes come membro del Research Training Network “GRBs: an Enigma and a Tool” del Quinto Programma Quadro della Commissione Europea; nel 2014 ha ricevuto il Premio Città di Arpino per la carriera in astronomia; nel 2018 è stata insignita del Premio Giuseppe Occhialini dalla Società Italiana di Fisica e dall’Institute Of Physics britannico; nel 2023 è stata inserita nel “Best Female Scientist Ranking” by Research.com. Attualmente conduce ricerca sulle sorgenti astrofisiche di alta energia ed è impegnata, nell’ambito del programma Pnrr “CTAPlus”, nella realizzazione di strumenti ottici e radio a sostegno del progetto Cherenkov Telescope Array per l’astronomia nei raggi gamma di altissima energia.

Bonaccini: “Queste scienziate rafforzano il valore dell’Emilia-Romagna”

“Con il loro impegno e il loro prezioso lavoro - afferma il presidente Bonaccini - queste scienziate rafforzano il valore dell’Emilia-Romagna e dell’ecosistema regionale dell’innovazione, contribuendo a farne un’area fra le più avanzate in Europa e nel mondo. Con loro, tutte le ricercatrici e i ricercatori attivi nelle nostre università, nelle reti regionali dell’Alta tecnologia e dei Tecnopoli, nei Cluster, nelle strutture mediche e negli istituti scientifici che si trovano nel nostro territorio. Molti perché hanno scelto l’Emilia-Romagna, vivendo e lavorando qui: un tema sul quale vogliamo fare di più, tanto da aver approvato una legge regionale, sul mantenere e attrarre qui giovani talenti e persone con alta specializzazione, unica nel Paese”.

“Dopo aver investito sulla Data Valley, la capacità di supercalcolo e le nuove tecnologie, basti pensare al Tecnopolo di Bologna, dove si trova il Data Center del Centro meteo europeo, il supercomputer europeo Leonardo e dove arriveranno tutti i più importanti organismi scientifici italiani e non solo, insieme a università e centri di ricerca. Oltre alla nuova Università dell’Onu su Big Data e cambiamento climatici, la prima nell’area mediterranea. Senza dimenticare- chiude Bonaccini- che a luglio proprio in Emilia-Romagna e al Tecnopolo di Bologna si terrà il G7 Innovazione. Vogliamo continuare ad assicurare investimenti adeguati alla scienza per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo dei territori e migliorare la qualità di vita delle comunità”.

Le altre scienziate premiate

Dagli studi di farmaco-epidemiologia ai buchi neri supermassicci, dalle controparti a raggi X dei lampi gamma alle l’analisi delle proprietà delle galassie e degli ammassi e superammassi di galassie. Le scienziate – alcune nate in Emilia-Romagna, altre trasferitesi qui in seguito –, attualmente operative a Bologna, sono dunque tra le prime 500 nel mondo nella classifica stilata dalla piattaforma accademica Research.com per le pubblicazioni scientifiche e le citazioni ricevute. Si tratta appunto di Eva Negri, epidemiologa dell’Università di Bologna, e delle astrofisiche Lucia Pozzetti di Inaf-Oas, Marcella Brusa (Università di Bologna), Elena Pian ed Elena Zucca, entrambe di Inaf.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Una riminese tra le migliori 500 scienziate al mondo. "L'impegno rafforza il valore dell'Emilia Romagna"

RiminiToday è in caricamento