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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cattolica

La scuola Filippini diventa galleria d'arte con i quadri di Cairoli, sei le opere donate al comune

Sulle pareti di alcune aule fanno bella mostra di sé le opere del medico con la passione e il talento per la pittura

È una scuola-galleria. All’istituto Filippini l’arte entra nelle classi e non solo. Sulle pareti di alcune aule fanno bella mostra di sé le opere del medico con la passione e il talento per la pittura Marco Caroli che ha donato al Comune 6 suoi quadri ispirati alle “Città invisibili” di Italo Calvino.

La sindaca Franca Foronchi e l’Assessore Federico Vaccarini hanno inaugurato l’esposizione entrando in ogni aula e incontrando gli alunni della 2 E, 1 e 2 C e 3 G, insieme con l’artista, la dirigente Chiara Patacchini, la vicaria Silvia Mancini e il docente d’arte Gabriele Caimano. Le altre insegnanti che hanno lavorato nelle classi attraverso i dipinti sono le docenti di lettere Simona Donati e Simona Denicolò.

La prima cittadina, che è anche docente, per un giorno è salita di nuovo in cattedra per una bellissima lezione corale agli alunni che hanno rivolto tante domande e curiosità a Caroli. “Sono quadri davvero molto belli – commenta la Sindaca Foronchi – l’autore, oltre a essere un bravissimo medico, ha anche un grande talento per la pittura. Abbiamo accolto con vero piacere il dono che ha voluto farci e abbiamo pensato che la scuola fosse il luogo più adatto per ospitare queste opere. L’arte crea discussione, confronto, provoca riflessioni, sentimenti e pensiero critico, in una parola: fa crescere. E lo abbiamo visto anche in questa occasione come quelle immagini abbiano stimolato la curiosità e il pensiero dei ragazzi. Grazie a Caroli per il suo prezioso dono”.

“È molto bello questo rapporto tra scuola e Comune – sottolinea la dirigente Patacchini – uno scambio che arricchisce”. “La mia intenzione – ha spiegato Caroli - era che i miei quadri avessero uno scopo didattico”. “Anche con questa iniziativa – interviene l’assessore Vaccarini – gettiamo dei semi e quando c’è terreno fertile, come in questo caso, i frutti si vedono subito. I quadri sono un pretesto per creare, per educare che etimologicamente significa “tirare fuori”. Attraverso queste opere i docenti hanno lavorato in un’ottica interdisciplinare, partendo dall’osservazione del quadro per sviluppare riflessioni anche in ambito poetico e letterario. La Filippini è un istituto che lavora molto sull’arte grazie a insegnanti che curano molto questa materia e non solo durante l’orario scolastico”. Alla Filippini è infatti in corso “un progetto cominciato 4 anni fa – spiega il professore Caimano –, e che sto portando avanti con la mia collega Daniela Beltrambini, con cui stiamo dipingendo i muri della scuola riproducendo opere di artisti famosi. Sono opere che realizzano i nostri alunni sulle colonne, sulle pareti dell’istituto. E sono davvero molto belle”.

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