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Cronaca Riccione

“Le donne che aiutano chi ha bisogno”, sei riccionesi premiate per il loro impegno nel volontariato

L’iniziativa, organizzata in occasione della Giornata internazionale della donna nella Sala Granturismo, è stata promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Riccione

Sei donne riccionesi impegnate nel sociale che operano in sei diverse associazioni di volontariato in città, sei storie di solidarietà, altruismo e impegno civile, sono state premiate al Palazzo del Turismo durante la serata “Le donne che aiutano chi ha bisogno”. L’iniziativa, organizzata in occasione della Giornata internazionale della donna nella Sala Granturismo, è stata promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Riccione. Durante la serata, condotta da Francesco Cesarini, giornalista e presidente dell’associazione Famija Arciunesa, la sindaca Daniela Angelini e la vicesindaca Sandra Villa hanno conferito il riconoscimento all’impegno civile e sociale a Annalisa Crestani dell’Aism-Associazione italiana sclerosi multipla, Paola Gabellini della Protezione Civile, Teresa Ricci dell’Ail-Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, Silvana Cerruti dell’Ior-Istituto oncologico romagnolo, Paola Pellegrino della Croce Rossa Italiana-Comitato locale di Riccione e Enrica Nanni dell’Avis-Associazione volontari italiani del sangue.

Ecco le sei riccionesi premiate per il loro impegno nel volontariato

Le sei donne, ognuna con una storia diversa e un’esperienza unica da raccontare che le ha avvicinate al mondo del volontariato, sono accomunate dallo stesso senso della condivisione, dell’amicizia e della comunità al quale la città di Riccione ha riconosciuto l’importante contributo alla crescita civile e sociale dell’intera collettività. Un impegno civile che diventa anche il simbolo e lo stimolo per le nuove generazioni affinché possano impegnarsi nel  volontariato.

Nel corso della serata l’associazione Famija Arciunesa ha dedicato un contributo a uno dei personaggi che ha fatto la storia di Riccione e ha contribuito in maniera importante allo sviluppo della comunità riccionese: Maria Boorman Ceccarini. Riconosciuta coma la benefattrice di Riccione, Maria Boorman Ceccarini, moglie del dottor Giovanni Ceccarini a cui è dedicato l’omonimo ospedale, si prodigava alla fine dell’Ottocento per aiutare le persone bisognose e sostenere la comunità riccionese. Il suo è un esempio di impegno sociale lungimirante che lasciò alla città di Riccione le prime infrastrutture e i primi servizi essenziali di una comunità civile che stava per entrare nel nuovo secolo.

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