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Cronaca

Tragedia Cecchettin, Montevecchi contesta la sorella: "Parole inaccettabili, no a divisione uomo-donna"

Le parole del consigliere riminese Matteo Montevecchi alimentano il dibattito: "Pura propaganda funzionale alla diffusione di un determinato pensiero che impone di credere che sia una colpa il solo fatto di essere uomini"

Le parole di Elena Cecchettin “sono inaccettabili” e da “respingere con fermezza”, perchè “non è l’inesistente patriarcato a produrre queste violenze“. A sostenerlo è Matteo Montevecchi, consigliere regionale della Lega in Emilia-Romagna, che su Facebook contesta la sorella di Giulia per le dichiarazioni sul fatto che "tutti gli uomini devono fare mea culpa". Concetto che Montevecchi respinge, prendendo di mira Elena Cecchettin anche per i simboli considerati satanisti nelle sue immagini social, come già ha fatto il consigliere regionale del Veneto, Stefano Valdegamberi (Gruppo misto), finito nella bufera nella sua regione.

“Qualcuno dovrebbe spiegare perché Elena, per proferire il suo discorso impregnato di ideologia - attacca il leghista - si è presentata in mondovisione con una felpa della Thrasher che richiama il mondo dell’occulto e del satanismo (simbolo del pentacolo) e soprattutto per quale motivo sul suo profilo Instagram, che è pubblico e che chiunque potrebbe vedere in pochi secondi, sono presenti sue foto con croci rovesciate sul volto, collane sataniche, statue di Lucifero e quant’altro. In sostanza la rappresentazione del male, quello vero”.

Montevecchi riporta le parole di Elena: “Gli uomini devono fare mea culpa, anche chi non ha mai fatto nulla, anche chi non ha mai torto un capello”. E ancora “Molte persone hanno additato Filippo Turetta come un mostro, ma lui mostro non è, perché mostro è l’eccezione alla società (…) lui è un figlio sano della società patriarcale (…) È un omicidio di Stato (…) bisogna prevedere dell’educazione sessuale e affettiva”. E incalza. “Tutti gli uomini e le donne che non sono ancora cascati con le mani e con i piedi nella trappola del vortice di questa preoccupante generalizzazione e retorica - afferma il consigliere regionale del Carroccio - dovrebbero ribadire che queste parole di Elena Cecchettin sono inaccettabili e che si tratta di pura propaganda funzionale alla diffusione di un determinato pensiero che impone di credere che sia una colpa il solo fatto di essere uomini e che quindi ci sia la necessità di una rieducazione di Stato. Si tratta di ideologia ‘woke’ all’ennesima potenza, che predica una incessante divisione tra uomo e donna da respingere con fermezza“.

Secondo Montevecchi, invece, è “utile andare a fondo per capire che non è l’ormai inesistente patriarcato a produrre queste violenze, ma la perdita di valori e la diffusione di una pericolosa cultura narcisistica che vede l’altro non più come una persona”, sostiene il leghista. (fonte: agenzia Dire)

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