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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Un maggiorenne e tre minorenni i malviventi in fuga, uno dei ragazzini in coma farmacolgico dopo l'incidente

Il quartetto che ha scatenato il caos tra le strade di Riccione nel pomeriggio di lunedì appartiene allo stesso gruppo famigliare

Si è tenuto nella mattinata di martedì, presso il Tribunale di Rimini, il processo per direttissima nei confronti dell'unico componente maggiorenne della banda di malviventi che nel pomeriggio di lunedì ha seminato il caos tra le strade di Riccione dopo essere fuggiti all'alt dei carabinieri. Un inseguimento che si è concluso con l'auto dei fuggitivi, un'Audi A6 stationwagon, che è andata a schiantarsi contro un albero coinvolgendo una seconda vettura guidata da una ragazza 27enne rimasta sotto choc. Ad essere giudicato per i reati di resistenza e false generalità il guidatore della potente auto tedesca, un nomade 23enne nato e residente a Bologna già noto alle forze dell'ordine, difeso dall'avvocato Fabrizio Belli. Il giovane, davanti al giudice, si è giustificato sostenendo di aver fornito ai militari dell'Arma un nome fittizio in quanto dopo la carambola aveva sbattuto la testa e si trovava in stato confusionale. Per quanto riguarda la fuga all'alt della pattuglia, invece, la tesi del 23enne è stata quella di essere scappato in quanto non aveva la patente. Al termine dell'udienza il giudice ha convalidato l'arresto e disposto nei confronti del giovane l'obbligo di firma, 3 giorni a settimana, e il divieto di uscire nelle ore notturne.

Gli altri tre nomadi a bordo dell'Audi, invece, sono risultati essere minorenni. Uno, il fratellino del guidatore, in seguito all'incidente ha riportato gravi lesioni ed è stato necessario l'intervento dell'eliambulanza da Bologna. Il ferito, una volta stabilizzato, è stato trasportato d'urgenza al "Bufalini" di Cesena dove si trova tuttora ricoverato in coma farmacologico coi sanitari che si sono riservati la prognosi ma non sarebbe comunque in pericolo di vita. Gli altri due minori nell'auto, invece, sono fratelli e cugini dei primi. Per tutti e tre il fascicolo è stato trasferito alla Procura dei Minori di Bologna.

L'allarme era scattato verso le 17.15 di lunedì nella zona di Spontricciolo quando l'Audi A6 stationwagon, con targa francese, non aveva rispettato l'alt di una pattuglia dei carabinieri. Il guidatore, ignorando le segnalazioni dei militari dell'Arma, aveva spinto sull'acceleratore in direzione di Rimini per poi arrivare alla rotatoria delle Terme percorrendo a tutta velocità il tratto finale di viale principe di Piemonte per poi imboccare viale d'Annunzio tallonato dalla gazzella a sirene spiegate. Nel frattempo l'allarme era stato diramato alle altre pattuglie ma, dopo pochi chilometri nei pressi dell'ex hotel Le Conchiglie, l'Audi aveva perso il controllo andando a schiantarsi prima contro un albero per poi andare ad impattare contro una 500x che transitava in senso opposto e terminare la carambola contro la cancellata dell'ex colonia di fronte alla struttura ricettiva.

Dei quattro occupanti, solo il 23enne è rimasto praticamente illeso mentre, per i minorenni, si è reso necessario l'intervento del 118 coi sanitari che hanno soccorso anche la guidatrice della 500x, una 27enne riccionese, spaventata per l'incidente che l'ha coinvolta. Una prima perquisizione del veicolo tedesco ha permesso di trovare passamontagna e arnesi da scasso tanto da far pensare che, il gruppo di nomadi, apparterrebbe a una banda di topi d'appartamento.

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