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Cronaca

Variante alla Statale 16, il fronte del "no" si allarga e fa squadra. "Il progetto va fermato per sempre"

Il comitato "No alla variante della Statale 16 Rimini – Tuteliamo il nostro territorio" intensifica la sua campagna trovando il supporto delle principali associazioni ambientaliste del territorio

Il fronte si allarga. Su un tema viabilistico di assoluta attualità. Il comitato "No alla variante della Statale 16 Rimini – Tuteliamo il nostro territorio" intensifica la sua campagna, tessendo alleanze e intensificando le sue attività di sensibilizzazione. Il comitato racconta: "Con il supporto delle principali associazioni ambientaliste del territorio, è stato realizzato e stampato un volantino riassuntivo a scopo informativo e 100 manifesti da affiggere per le strade di Rimini". Il volantino è una sintesi dei temi che il comitato promuove e difende, evidenziando poi, i vari canali di comunicazione del comitato.

"Cerchiamo partecipanti in grado di valutare le implicazioni di un'infrastruttura obsoleta e invasiva, che si estenderebbe per 28 chilometri con un'ampiezza di 50 metri. Capaci di fermarsi e guardarsi intorno, di intendere la gravità legate al portare avanti un progetto concepito trent'anni fa, che non risponde più alle esigenze e agli standard odierni di sviluppo urbano e sostenibilità - scrive il comitato -. Siamo convinti che il cambiamento debba iniziare dall'individuo per propagarsi attraverso la collettività, promuoviamo un dialogo costruttivo verso uno sviluppo sostenibile, mirando alla creazione di un futuro più vivibile per tutti".

Le associazioni "alleate"

Legambiente Valmarecchia: “Troviamo assurdo che la variante alla SS16 a Rimini Nord, taglierà il territorio, mettendo a rischio le attuali coltivazioni e le falde. La frammentazione del territorio metterà così a rischio aziende e famiglie, che potrebbero essere costrette a cessare le attività ed eventualmente a vendere gli appezzamenti, aprendo la via a speculazioni edilizie o a coltivazioni di minor valore, anche a scopi non alimentari, rispetto alle produzioni orticole di pregio ora presenti. Continuare a cementificare il territorio, soprattutto dopo gli eventi alluvionali che ci sono stati in periodi recenti, può solo peggiorare la delicata situazione territoriale”.

Anpana Rimini: “La riforestazione e la tutela della biodiversità autoctona sono azioni cruciali per garantire un futuro sostenibile e lasciare un patrimonio vitale alle generazioni future. Invece di cedere all'espansione urbana che erode gli spazi verdi, invitiamo a un impegno collettivo per valorizzare e preservare il nostro ambiente naturale, per il bene comune e il pianeta. Pertanto, esortiamo a una riflessione collettiva e non di pochi addetti. La nostra generazione dovrebbe concentrarsi sul ricostruire la biodiversità distrutta e non sul ricoprire il poco verde rimasto con ulteriori colate di cemento”.

Fridays For Future: “Oltre a implicare numerosi espropri e a mettere in difficoltà molte persone, e oltre ad essere un fallimento a livello territoriale, deve essere chiaro a tutti quanti che la costruzione di nuove corsie per la SS16 sarà un incentivo al suo utilizzo, e non una soluzione all'eccessivo traffico. È inammissibile, poi, un continuo aumento di opere cementizie, a discapito del benessere territoriale e di conseguenza cittadino. Sentiamo parlare spesso di ecologia e rispetto dell'ambiente ma i fatti ci dicono spesso e volentieri che avviene il contrario e continua lo sfruttamento indiscriminato del territorio, che, come ci ricorda l’articolo 9 della Costituzione, andrebbe tutelato e protetto insieme ai suoi ecosistemi.”

Fiab Rimini: “Noi auspichiamo un ripensamento sull'attuale tracciato di progetto. In particolare, si chiede di riconsiderare la valutazione ambientale e trasportistica della tratta Rimini - Bellaria, dove la SS16, a partire dalla circonvallazione di Rimini dispone già di quattro corsie e intersezioni adeguate (o in corso di adeguamento) e potrebbe essere portata a quattro corsie con potenziamento in sede fra la circonvallazione e la tratta già portata alla tipologia di strada extraurbana di tipo B che terminale a nord della via Tolemaide. Questa soluzione ridurrebbe in modo rilevante l'impermeabilizzazione di suolo, circa 500000 metri quadrati, e non comprometterebbe la produzione agricola della premiata zona nord di Rimini come invece accadrebbe con il progetto di variante attuale. Inoltre, riteniamo quanto mai inopportuno la reiterazione per una seconda volta della Via scaduta a marzo 2023 alla luce dei nuovi scenari trasportistici ed ambientali nel frattempo determinatisi”.

Antonio Brandi Wwf Rimini: "Il progetto di nuova SS16 a Rimini Nord impermeabilizzerebbe il territorio per centinaia di migliaia di metri quadrati, coprendo di cemento e asfalto coltivazioni di pregio e mettendo a rischio le falde del Marecchia, sempre più preziose per le comunità locali a fronte delle siccità future prevedibili per i cambiamenti climatici in atto. Così oltre alla inevitabile distruzione di biodiversità, sono a rischio anche aziende e famiglie. E tutto per un progetto vecchio e superato, perché previsto decenni fa per flussi e tipi di traffico che poi oggi in realtà non ci sono. Perché dovremmo realizzarlo a tutti i costi? Anche le alluvioni degli ultimi anni nelle Marche ed in Romagna non hanno insegnato proprio niente?”.

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