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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Vietava all'ex compagno di vedere la figlia, mamma dovrà fare i lavori socialmente utili

La donna dovrà svolgere un progetto di 144 ore oltre a dover intraprendere un percorso di aiuto per prendere coscienza del suo comportamento

Per mesi, nonostante le prescrizioni del Tribunale, aveva impedito all'ex compagno di vedere la figlia di 8 anni tanto da costringere l'uomo a denunciare la 37enne riminese finita a processo per il suo comportamento. La donna, infatti, dovrà svolgere 144 ore di lavori socialmente utili e allo stesso tempo intraprendere un percorso di aiuto per prendere coscienza della sua condotta. La vicenda inizia nel 2020 quando la coppia aveva interrotto ogni tipo di relazione e, allo stesso tempo, all'uomo era stato messo ogni paletto dall'ex pur di non vedersi con la bambina. Una situazione che aveva portato il compagno denunciare la 37enne che, secondo quanto emerso, agiva contrariamente a quanto disposto dal Tribunale di San marino dove all'epoca viveva la donna. I giudici del Titano, infatti, avevano stabilito il diritto del padre ad avere incontri regolari con la figlia.

Ne era nata un'indagine della Squadra mobile che aveva portato il rinvio a giudizio della donna per “mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”. Difesa dall'avvocato Veronica Piepoli, in un primo tempo la 37enne aveva offerto all'ex 2mila euro di risarcimento in cambio dell’estinzione del reato. Somma non ritenuta congrua dall'uomo, assistito dagli avvocati Luca Greco e Michela Torri, alla luce del fatto che l'imputata avrebbe ostacolato il normale rapporto padre-figlia. Si è così arrivati alla proposta di chiudere la vicenda giudiziaria con l'offerta dei lavori di pubblica utilità che, nella giornata di mercoledì, è stata accolta dal giudice.

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