L'arte dell'educare secondo Mariapia Valadiano
Sabato 20 febbraio alle ore 17 nella Sala del Giudizio del Museo della città si terrà il secondo appuntamento di "Quando educare cambia il mondo", rassegna di conversazioni promossa dal Ceis, dalla Fondazione Margherita Zoebeli e curata dalla Biblioteca Gambalunga. Ospite dell'appuntamneto Mariapia Veladiano, con la sua riflessione su Coltivare la scuola. Non potrebbero esserci sguardo o titolo più appropriati ad approfondire il percorso di indagine sul lascito pedagogico di Margherita Zoebeli e il senso dell’educare oggi che la rassegna si propone di indagare.
Teologa, insegnante e scrittrice fra le più note del nostro Paese (è appena uscito il suo ultimo romanzo Una storia quasi perfetta, Guanda), Veladiano conosce la scuola dall’interno, e su questa si interroga anche nei suoi articoli. Mentre la metafora del “coltivare” ricorre spesso quando si parla di scuola, perché legata strettamente alla trasmissione del sapere e della cultura tout court.
Coltivare è parola quanto mai necessaria, quindi, per uscire dalla triste logica di una scuola “pensata più per studenti che per persone”, precisa Veladiano, che ha scritto che chi lavora a scuola conosce l’importanza di guardare dritto lo studente negli occhi, per vedervi la richiesta, “normalmente umana, bellissima, di essere riconosciuti, di essere visti. Visti per quell’essere proprio lui o lei e non un altro".
La rassegna si concluderà sabato 27 febbraio con la conversazione dell’antropologo/architetto Franco La Cecla intitolata Nell’abitare risiede l’essere dell’uomo.
Ingresso libero.
Per informazioni: Centro Educativo Italo Svizzero: tel. 0541 23 901.
Biblioteca civica Gambalunga: tel. 0541.704486.