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Un consiglio comunale rovente, la minoranza abbandona l'aula. Polemica sulla modifica al regolamento

I gruppi di minoranza annunciano la prima conferenza unificata per spiegare le loro ragioni. La maggioranza scrive: "Un comportamento che non ha bisogno di commenti"

Acceso dibattito nel consiglio di giovedì (7 aprile) durante il Consiglio Comunale di Rimini. La minoranza ad un certo punto ha abbandonato l’aula, per protesta. Al centro del dibattitto la modifica al regolamento del consiglio comunale. La delibera prevede il mantenimento del sistema misto di svolgimento delle sedute in presenza e in videoconferenza, anche dopo il termine dello Stato di emergenza cessato il 31 marzo.

I gruppi consiliari “Gloria Lisi per Rimini”, “Fratelli d’Italia” e “Lega Salvini Premier” annunciano che sul tema riuniranno la prima conferenza unitaria per spiegare i motivi che hanno spinto tutta la minoranza a lasciare l’aula. L’appuntamento è presso le sale dei Gruppi consiliari in via Solferino, sabato (9 aprile) a partire dalle 10,30. Tema: considerazioni in merito all’ultimo consiglio comunale. Verranno esposte le considerazioni politiche.

La maggioranza, invece, non ha perso occasione per bacchettare subito i gruppi di minoranza attraverso una nota stampa. “Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale l’opposizione ha dimostrato tutto il suo senso istituzionale e il rispetto nei confronti della comunità riminese, decidendo di scappare dall’aula. Per una battaglia sul merito di una delibera? No, per un dichiarato (da loro) venir meno dello strumento dell’ostruzionismo. Come dire: al diavolo i lavori del consiglio, al diavolo i progetti e la discussione sulla città, viene prima il mio diritto di bloccare ogni cosa per un minuscolo interesse di partito. Un fulgido esempio di come la politica possa essere utile alle persone, alle imprese, al territorio, insomma".

E tra le righe si continua a leggere: “Il comportamento non ha bisogno di commenti. Di fronte ad una delibera di Buonsenso e spirito pratico che potenzia e allarga l’attività democratica di noi Consiglieri Comunali introducendo la possibilità di utilizzare anche strumenti informatici, per garantire a tutti gli eletti (maggioranza e minoranza) la possibilità di portare la voce dei propri elettori ed elettrici anche se impossibilitati da malattia (non solo di Covid)”.
 

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