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Terrorismo islamico: "Fare chiarezza sui centri islamici in Romagna"

Il consigliere provinciale di Forza Italia, Antonio Platis: "Non è accettabile di fronte a questi nuovi scenari del terrore che si continui a fare finta di nulla"

Dopo gli attacchi di Manchester e Londra, l'attenzione torna sui centri islamici dell'Emilia-Romagna, sui quali a chiedere chiarezza è Forza Italia. A partire da Mirandola dove per il consigliere provinciale forzista Antonio Platis "non è accettabile di fronte a questi nuovi scenari del terrore che si continui a fare finta di nulla e a fare finta che il problema non esista. Il tempo dei rimandi è finito", scrive in una nota. Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrain e Yemen "hanno annunciato lo stop dei rapporti diplomatici col Qatar accusato di sostenere e proteggere numerosi gruppi terroristici che minano a destabilizzare la regione - ricorda - ci chiediamo se a Mirandola, dove è stata prima realizzata e poi ricostruita a seguito del terremoto una delle più importanti moschee della regione finanziata con i soldi del fondo sovrano del Qatar, il sindaco Maino Benatti, continuerà, come fece un anno fa rispondendo ai giornalisti, a non interessarsi dei finanziamenti e, anzi, continueà a paragonare il Qatar a qualsiasi altro paese occidentale?".

Secondo Platis "di fronte alla realtà che lo stesso paese che ha finanziato la moschea di Mirandola sia lo stesso messo al bando anche dai paesi arabi per il sostegno all'Isis ed ai gruppi terroristici esige risposte chiare dal sindaco ma anche dalla Regione i cui finanziamenti sono andati in parallelo con quelli del Qatar, contribuendo alla realizzazione della moschea. Senza chiarezza su questi punti la soluzione è una: il Ministero dell'Interno dovrebbero valutare la chiusura di tutte le moschee finanziate dal Qatar"

In Regione sono altri due forzisti, Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, ad interpellare l'amministrazione sui centri islamici, in particolare sugli esiti della mappatura compiuta sui luoghi di culti musulmani. Aimi e Bignami chiedono se "abbia rilevato criticità sotto il profilo della pubblica sicurezza e se si siano stati indagati anche fenomeni legati al fondamentalismo islamico". Secondo gli organi di stampa, si legge nell'atto, "nove persone di nazionalità straniera (marocchina, macedone e albanese), residenti fra Rimini, Cesena e Ravenna, sarebbero indagate per reato di associazione con finalità di terrorismo e da Rimini, centro di riferimento dei salafiti oltranzisti di tutta la regione, sarebbe partita una campagna di reclutamento di giovani da inviare in Egitto per approfondire gli studi del Corano".

I consiglieri vogliono sapere "se le persone indagate siano o meno transitate dal centro di Rimini o da altri centri islamici del territorio regionale". Gli azzurri chiedono inoltre "se la mappatura promossa dalla Regione abbia anche portato all'individuazione dei referenti dei centri islamici e se sia stato loro richiesto un impegno concreto per il contrasto al fondamentalismo islamico". Infine c'è la richiesta dei forzisti all'esecutivo regionale per conoscere "quali misure, dal punto di vista urbanistico, si intendano assumere per regolamentare quelli che sono a tutti gli effetti luoghi di culto (e non centri culturali), affinche' rispettino le norme edilizie, igienico-sanitarie e di sicurezza". 
(Agenzia Dire)

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