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San Leo, i consiglieri comunali: "Perché i nostri musei non sono ancora aperti?"

La mancata tempestiva riapertura dei Musei è un'occasione sfumata per contribuire a risollevare il settore turistico e l'economia del nostro territorio seriamente provata

L’Emilia Romagna da questa settimana è nuovamente in zona gialla, così come altre regioni d'Italia, e tra le novità dell’allentamento delle restrizioni c’è la riapertura dei musei." A comunicare la riapertura dopo la pausa più lunga dalla Seconda guerra mondiale –quasi 3 mesi – è il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo". Attaccano così i consiglieri comunali di San Leo (Francesca Mascella, Alessandro Tosarelli, Federico Giorgi, Loris Camorani, Gianluca Campidelli) che vogliono capire come mai le sedi museali leontine non siano ancora rese fruibili al pubblico.

"Non possiamo che salutare positivamente il fermento all’apertura dei tanti Musei sparsi per il nostro Paese – proseguono -  Apprendiamo che nella nostra Regione ripartono – per citarne alcuni – a Rimini le prenotazioni per il Part; Santarcangelo con il Museo Storico Archeologico; il Museo Civico Archeologico di Verucchio; Savignano con il Museo Archeologico del Compìto; Faenza con il Museo Internazionale della Ceramica; Bagnacavallo, Lugo, Imola, Dozza, con i rispettivi musei civici e a tema".

I consiglieri sottolineano: "Ma a San Leo cosa succede? Tutto tace, anzi no: l’Amministrazione dispone con una nota sul sito che la Rocca, riconosciuta tra i più importanti luoghi di cultura della Regione, rimarrà ancora chiusa per tutto il mese di febbraio, e con essa il Museo d’Arte Sacra. Si tratta di un tema a noi molto caro, più volte sollevato nelle sedi istituzionali, considerati anche gli investimenti dell’Amministrazione per l’adeguamento alle norme anti covid19 con l’acquisto di un termoscanner all’ingresso della Rocca. La mancata tempestiva riapertura dei Musei è un’occasione sfumata per contribuire a risollevare il settore turistico e l’economia del nostro Territorio seriamente provata, per gli operatori e i dipendenti del settore fortemente colpiti, e per le famiglie per cui poteva rappresentare un’opportunità controllata e in sicurezza, di socialità e sollievo, un modo diverso e costruttivo di passare il tempo libero che oggi manca e che è mancato drammaticamente in questi mesi", chiosano i consiglieri comunali.

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