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Mascherine e Coronavirus: 5 errori da evitare per proteggerci dal virus

Per evitare i contagi l’utilizzo della mascherina è fondamentale. Ma siamo sicuri di usarle correttamente? Ecco le istruzioni per l'uso

Ormai è divenuto un accessorio indispensabile quando usciamo di casa, siamo al lavoro o in compagnia. Non ne possiamo fare più a meno, e non solo perché la legge la obbliga, ma per il fatto che indossando la mascherina riduciamo i rischi di contagio dal coronavirus. Usare nel modo giusto la mascherina diminuisce le possibilità di assorbire e distribuire particelle virali, le famose goccioline che trasportano il virus, e anche di inalarle.

Un accessorio tanto utile quanto a volte usato nel modo sbagliato. Spesso, infatti, ci si chiede come indossarla correttamente, quali altri dispositivi di protezione possono essere utilizzati e come fare a sanificarli. 

Scopriamo qui quali sono i comportamenti da evitare per proteggere noi stessi dal coronavirus SARS-COV-2. 

Regola numero uno. Sembra scontata ma non lo è, mai toccare la mascherina con le mani se non sono state ben disinfettate. Secondo gli esperti, anche aggiustarsi costantemente il dispositivo di protezione è un comportamento a rischio perché le nostre dita potrebbero essere contaminate. Insomma, la mascherina va messa e va tolta solo dopo essersi lavati le mani. Sempre!

Regola numero due. Non sentirsi onnipotenti. Indossare la mascherina non vuol dire fare a meno del distanziamento fisico che va dunque sempre rispettato. Così come è buona norma, se ci troviamo in un luogo chiuso, areare l'ambiente almeno laddove possibile. 

Regola numero 3. Evitare di mettere la mascherina sotto il mento. Come ha spiegato l’Organizzazione mondiale della Sanità quando non si indossa la mascherina tenerla sotto al mento porta a raccogliere molta sporcizia e sudore e non è di certo consigliato tornare a respirarci dentro. La mascherina non andrebbe mai abbassata sotto al mento. Purtroppo questa è un’abitudine molto frequente tra la popolazione. Anche tenere il dispositivo di protezione solo sulla bocca è perfettamente inutile. Sia per noi che per gli altri. 

Regola numero 4. La mascherina non va messa né in tasca né indossata sul braccio, ma riposta in una bustina di plastica o di carta per evitare contaminazioni. È bene ricordare che più si frequentano luoghi affollati più il dispositivo di protezione si può contaminare: in casi del genere è necessario prestare più attenzione e cambiarlo (o sanificarlo) con maggior frequenza. 

Regola numero 5. Non utilizzare mascherine che hanno perso il loro potere filtrante. Per capire come comportarci bisogna rispondere ad un’altra domanda. Quanto dura una mascherina? E quali mascherine possono essere lavate? Ovviamente dipende dal tipo di dispositivo che scegliamo per proteggerci.

Quanto durano le mascherine chirurgiche

Le mascherine chirurgiche, secondo il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, sono "efficaci due, massimo sei ore, ma ad oggi non ci sono strumenti e metodologie che ne garantiscano il riutilizzo con le stesse performance".  Questo tipo di mascherine sono le più diffuse e va ricordato che sono monouso, dunque non riutilizzabili e non lavabili. Per quelle di comunità, ovvero quelle non sono soggette a particolari certificazioni, "si può ragionare in base al tipo di materiale utilizzato", dice ancora Brusaferro, ma in generale per la mascherina "chirurgica ad oggi non ci sono evidenze circa un loro possibile riutilizzo, per quelle di comunità invece in relazione al tipo materiale può essere valutato" un loro eventuale riutilizzo.

Per le mascherine chirurgiche dunque “non è consigliato il riutilizzo e neppure il ricondizionamento mentre può essere preso in considerazione l’uso prolungato". L'utilizzo consigliato è fino a 6 ore e ne è assolutamente sconsigliato il lavaggio. 

Per quanto riguarda la sanificazione delle mascherine di comunità - ovvero quelle in tessuto - il gruppo ospedaliero San Donato spiega che "andrebbero pulite o disinfettate dopo ogni utilizzo. A seconda dell’uso possono essere lavate in lavatrice a 60° o anche a mano con acqua calda e un detergente delicato. L’asciugatura è bene avvenga in un luogo caldo". Va però sottolineato che queste mascherine sono in grado di filtrare "le particelle virali più grandi, ma sono poco efficaci per le goccioline più piccole". 

Le mascherine Ffp2: istruzioni per l'uso

Nel caso in cui frequentiamo ambienti a rischio possiamo valutare di scegliere mascherine con una capacità di filtro più elevata come ad esempio le Ffp2 che però, spiegano dal San Raffaele di Milano, sono monouso e andrebbero indossate per un massimo di 7-8 ore consecutive. Secondo il gruppo San Donato tra i dispositivi Ffp1, Ffp1 e Ffp3 ne esistono anche alcuni riutilizzabili (identificabili dalla lettera R), mentre quelli non riutilizzabili sono catalogati con la sigla NR. Prima di scegliere il tipo di mascherina da indossare è importante leggere bene l’etichetta e fare riferimento ai consigli del produttore, sia per quanto riguarda l'uso sia la durata. Indossare un dispositivo di protezione inefficace può rivelarsi dannoso per noi o per gli altri. 

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