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Notte di San Lorenzo: origini e curiosità sul "luminoso" appuntamento del mese di agosto

Tutti con il naso all'insù, pronti ad esprimere i propri desideri. Da dove proviene l'usanza della Notte di San Lorenzo? Come mai "trova risposta" nelle stelle?

Tutti con il naso all'insù, pronti ad esprimere i propri desideri. Il mese d'agosto, porta con s'è l'immancabile appuntamento con la Notte di San Lorenzo, la serata in cui (solitamente) si "vocifera" che si possano ammirare numerose stelle cadenti. 
Dunque, armati di telo, cuscini ma soprattutto tanta pazienza, alziamo lo sguardo al cieo pronti a meravigliarci e lasciarci stupire dal "luminoso" sciame meteorico che sovrasterà i cieli nella serata del 10 agosto.

Da dove proviene l'usanza della Notte di San Lorenzo? Come mai "trova risposta" nelle stelle?

Notte di San Lorenzo: storia e perché si festeggia il 10 agosto

L'agiografia di San Lorenzo non è particolarmente ricca di aneddotica anche se il suo culto ha goduto di molta popolarità. Quello che si sa è che nacque in Spagna, ad Osca, vicino ai Pirenei. Dopo aver conosciuto in Spagna il futuro Papa Sisto II, si recò con lui poi a Roma dove divenne, per volontà proprio di Sisto II, arcidiacono della diocesi e, come tale, responsabile delle attività caritative. La sua morte fu tragica e per volere dell'imperatore Valeriano il quale, a inizio agosto 258 d.C., emanò un editto secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte.

Il martirio sulla graticola

Seguendo quanto raccontato da Sant'Ambrogio, San Lorenzo fu arso vivo sulla graticola. Sebbene questa versione del martirio del Santo ispirò poesie, detti popolari, numerose opere d'arte sacra nonché la tradizione delle stelle cadenti (riferite, di volta in volta, o alle lacrime del santo o ai carboni ardenti della graticola), sembra proprio che le cose, per il Santo, non andarono così. L'imperatore Valeriano, infatti, non ordinò mai di compiere torture e quindi, molto probabilmente, la morte di San Lorenzo avvenne per decapitazione. Non una grande consolazione, comunque.

Perché cadono le stelle a San Lorenzo?

A "cadere" nel cielo non sono realmente stelle, ma ciò che vediamo è in realtà lo sciame meteorico delle Perseidi, ovvero detriti di polvere e ghiaccio abbandonati dalla cometa Swift-Tuttle nel suo passaggio intorno al Sole. La cometa transita vicino alla Terra ogni 133 anni circa e l'ultima volta è stata nel 1992. Ciò che si è lasciata dietro, questo sciame, è particolarmente visibile tra il 17 luglio e il 24 agosto, e raggiunge il suo picco attorno al 10 agosto. Questa data tuttavia è più una convenzione poiché di anno in anno il giorno di massima visibilità può variare.

Secondo quanto evidenziato dall'Unione Astrofili Italiani (UAI) e dal Virtual Telescope Project, per vedere le Perseidi, il momento migliore di quest'anno non sarà la notte di San Lorenzo 2023, bensì le ore precedenti l'alba del 13 agosto. L'aver associato l'avvistamento delle stelle cadenti alla ricorrenza di San Lorenzo ha innescato un'ulteriore tradizione: quella di guardare le stelle e esprimere un desiderio. Secondo la credenza popolare, tutti coloro che ricordano il dolore del Santo guardando le sue lacrime possono sperare nell'avverarsi di un proprio desiderio.

Perché si affidano i desideri alle stelle cadenti?

Il rapporto tra desideri e stelle cadenti è molto più stretto di quanto si possa pensare. Il termine stesso "desiderio" deriva dal latino "de siderum" che significa "dalle stelle" i desideri sarebbero proprio "provenienti dalle stelle". Secondo un'altra interpretazione desiderio sarebbe "mancanza di stelle" a significare che ciò che desideriamo è qualcosa che non c'è. In entrambi i casi la risposta è nelle stelle.

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