Santarcangelo Festival, il sindaco Parma: "La kermesse rinasce grazie a un lavoro d'insieme"
il Festival ci offre una dimensione collettiva in cui poterci ritrovare, oltre a rappresentare un presidio per i lavoratori dello spettacolo, come lo è stato durante la pandemia.
Il teatro punta i riflettori sul futuro. Un futuro incredibile. È stato annunciato giovedì il programma di "Futuro Fantastico (II movimento). Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne. Dall'8 al 18 luglio spazio all'ultimo atto di Santarcangelo Festival 2050, cinquantenario della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, iniziato a luglio 2020. Per quest’ultima edizione che li vede alla direzione artistica, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò di Motus si sono confrontati con la forza irrequieta e mutaforme che incarna lo spirito del Festival, in continua transizione, scambio e ibridazione, per dare vita a undici giorni di intensa programmazione: un’opera corale che accorcia le distanze tra teatro, arte, cinema, musica, letteratura e antropologia.
Il programma del festival: tutti gli eventi
"Nel 2020 abbiamo riprogrammato il cinquantennale del Festival senza la certezza di riuscire a farlo davvero, dopo il lockdown che ha bloccato le relazioni con le compagnie, specialmente quelle internazionali - afferma il sindaco Alice Parma, in occasione della conferenza stampa nel borgo clementino - La pandemia ha costretto tutti a un ripensamento del proprio ruolo: il Festival ci invita a recuperare quello che abbiamo perso a causa dell’emergenza sanitaria, a stare insieme negli spazi delle nostre città, a coltivare la relazione come presidio della comunità".
Prosegue il primo cittadino: "Quest’anno celebriamo i 50 anni del Festival con un secondo atto molto ricco – il che non era affatto scontato – con un’ampia presenza di artisti italiani e stranieri. Nel programma troviamo un’attenzione importante alla comunità, una richiesta di partecipazione attiva e di mescolanza creativa all’interno del percorso performativo, oltre alla consueta reinvenzione degli spazi. Ancora una volta, quindi, il Festival ci offre una dimensione collettiva in cui poterci ritrovare, oltre a rappresentare un presidio per i lavoratori dello spettacolo, come lo è stato durante la pandemia. Ringrazio gli sponsor che da tanti anni lavorano insieme a noi e le istituzioni che sostengono il Festival, una rete che parte da Santarcangelo per raggiungere Rimini, Poggio Torriana, Longiano, San Mauro Pascoli e la Regione, in una progettualità importante che ogni anno si rinnova. Proprio questo reinventarsi in assenza di certezze è l’essenza del Festival, la sua forza, dimostrata anche nel frangente drammatico della pandemia in cui lo abbiamo visto rinascere attraverso un grande lavoro d’insieme".