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Cronaca

Anziani soli: sono 9.871 i residenti a Rimini, 3 mila quelli seguiti dalle assistenti sociali

Più di un milione di euro per gli assegni di cura nel 2018, 11 i centri sociali dedicati con più di 2.500 iscritti

Sono 9.871 gli anziani e grandi anziani residenti nel Comune di Rimini e segnalati all'interno dell'ultimo bollettino demografico del Comune di Rimini , relativo al primo semestre dell'anno 2018.  Di questi, quasi la metà è composta da ultraottantenni, 4.534. A livello assoluto, il numero maggiore di anziani soli è residente nella circoscrizione 5 mentre, a livello percentuale, è storicamente il quartiere 1 ad avere percentualmente il carico maggiore rispetto ai residenti, l'8,54%. Un terzo degli anziani che vivono autonomamente sono seguiti  ogni giorno  dai servizi sociali del territorio riminese che rientra nel distretto socio sanitario di Rimini. Un Servizio che è composto di 16 Assistenti Sociali suddivise nelle diverse circoscrizioni di Rimini e nei territori di: Bellaria- Igea Marina; Santarcangelo; Verucchio e Valle del Marecchia.

Il Servizio Anziani si occupa delle persone che hanno compiuto i 65 anni di età e che si trovino in situazione di fragilità a causa di situazioni di indigenza o con patologie che li limitano nello svolgimento autonomo delle attività della vita quotidiana. Tra le principali attività svolte rientrano assegni di cura, strumento economico tarato sulla valutazione socio- sanitaria che viene effettuata all’interno dalla Unità di Valutazione Geriatrica (UVG), l’assegno ha importi diversificati in base alla patologia della persona beneficiaria. L’intervento ha carattere di temporaneità e, spesso, è legato al supporto per le spese dell’assistente familiare. Viene attribuito anche in base ai parametri ISEE. Sul Distretto di Rimini sono ad oggi circa 300 per un importo totale di 1.195.000,00 (spesa prevista al 2018). Inserimento, al cittadino che ne faccia richiesta, nelle liste per l’accesso alle strutture residenziali e semi-residenziali. Inserimento di anziani in gruppi appartamento. Percorsi amministrativi utili al pagamento integrativo delle rette delle strutture in caso di persone a basso reddito. Erogazione di contributi economici. Promozione della nomina, presso il Tribunale Ordinario, di un Amministratore di Sostegno a vantaggio delle persone anziane che presentino particolari fragilità. Attivazione dell’assistenza domiciliare di base (adb) alla quale dal 2018 dovranno contribuire i fruitori con una quota desunta dall’ISEE. Colloqui di supporto, visite domiciliari. Attivazione del Telesoccorso. Monitoraggio del progetto Emergenza Caldo. Attivazione del terzo settore per la consegna di pasti a domicilio, pacchi alimentari, trasporti.

Sono 11 i “Centri sociali anziani” ospitati in immobili pubblici comunali concessi dall'Amministrazione, presenti in tutti i quartieri del Comune di Rimini, dal centro storico alle frazioni di Viserba, Torre Pedrera, Miramare, Santa Giustina, Corpolò. Più di 2.500i tesserati, con una media all'interno di ogni circolo di circa 250. Il numero di cittadini coinvolti, ma non tesserati, è comunque molto più alto e comprende tutti quei cittadini, almeno il doppio, che usufruiscono o partecipano alle attività proposte dai diversi centri, dei veri e propri centri di animazione di quartiere.

“"Come servizi sociali del Comune di rimini affianchiamo alla necessaria e insostituibile azione di assistenza quella altrettanto importante - – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini -– di animazione e attivazione. Non c'è solo l'anziano da assistere, ma anche l'anziano che assiste, che accompagna i bimbi a scuola con il piedibus o che svolge servizi di comunità nei quartieri. Quello dedicato agli anziani è senza dubbio uno dei servizi più importanti del welfare riminese. Nel nuovo approccio stiamo lavorando per creare dei presidi territoriali che facciano da cerniera tra il welfare e la comunità locale,i volontari nei quartieri, l'associazionismo, potenziando la conoscenza dei territori e la lettura dei loro bisogni. La logica è quella che ha caratterizzato l'impostazione dei servizi negli ultimi anni, quella dell'empowerment, del potenziamento delle autonomie e della valorizzazione relazionale dei servizi".”

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