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Cronaca

Bonaccini, ultimatum alla ministra Azzolina: "Delusi su scuola e famiglia, chiesto un nuovo incontro"

Il presidente: "Abbiamo bisogno di linee guida e risorse per riaprire i centri estivi". Emma Petitti: "Le persone devono capire come gestire la cura dei loro figli"

"Sulla scuola e su come le famiglie dovranno organizzarsi siamo delusi, non abbiamo ancora capito cosa succede". Lo ha detto lunedì mattina su radio 24 il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. "Abbiamo chiesto un ulteriore incontro alla ministra Azzolinina che mi auguro avvenga questa settimana altrimenti dopo il cartellino giallo tiro fuori il cartellino rosso", avverte Bonaccini. "Abbiamo capito che l'apertura delle scuole comporta un rischio evidente - sottolinea ancora Bonaccini- ma vogliamo capire col Governo quali saranno gli strumenti a sostegno delle famiglie e abbiamo bisogno di linee guida e risorse per riaprire i centri estivi". 

L'intervento di Emma Petitti

"Condivido le parole del Presidente Stefano Bonaccini che chiede al Governo centrale delle certezze, dal momento che la chiusura della scuola è ormai evidente, sugli strumenti a sostegno delle famiglie e dei bambini, oltre che delle linee guida e delle risorse per la riapertura dei centri estivi. Dopo mesi in cui i più piccoli sono chiusi in casa, sin da prima dell’annuncio del lockdown, è necessario offrire loro una ripartenza, per colmare un vuoto di socialità e di interazione con i loro coetanei e con adulti al di fuori della famiglia. Bisogna pensare agli aspetti psicologici e relazionali che questo prolungato confinamento all’interno di quattro pareti comporta. Sappiamo poi che, mi riferisco al contesto nazionale, oltre il 40 per cento vive in spazi troppo piccoli e 1 su 3 non possiede un PC o tablet, e dunque fatica a partecipare alla didattica online. Si apre poi un altro problema. Le persone stanno cominciando, seppur in maniera graduale, a tornare al lavoro, e per questo hanno bisogno di capire come gestire la cura dei loro figli e se potranno o meno usufruire dei servizi offerti dai centri estivi.

Le preoccupazioni delle famiglie sono tante, soprattutto tra le madri lavoratrici, su cui spesso grava il lavoro di cura. Non tutti si possono permettere di lasciare i figli ai nonni o alle baby sitter una volta rientrati al lavoro, e allo stesso tempo però, giustamente, si richiedono tutte le accortezze del caso per evitare di esporre i bambini al contagio se dovessero tornare ad uscire. Sono necessarie delle risposte più chiare per capire come gestire questa fase di transizione tra lo stare in casa e il ritorno alla “normalità”. Mettere a punto un piano per l'infanzia rappresenta ora una priorità. La ripartenza non può prescindere da una riorganizzare dei servizi educativi, ludici e sportivi. Serve immaginare insieme, di concerto con i servizi sociali, i servizi sanitari, la scuola, il mondo sportivo e gli enti locali, nuove forme di socialità e di gestione degli spazi interni ed esterni per permettere ai bambini di tornare alle loro vite, date le già tante rinunce. Tutto questo ovviamente armonizzando il bisogno di socialità con tutte le attenzioni necessarie ad assicurare la tutela della loro salute e quella degli altri".

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