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Cronaca

Cardiologia, la buona sanità: riuscita una complessa ablazione transcatetere di tachicardia ventricolare

L’intervento che generalmente è appannaggio di pochi centri di altissimo livello, con specifica competenza nel trattamento di aritmie complesse, è stato effettuato grazie a un ottimo lavoro di squadra

Nell’Unità Operativa di Cardiologia di Rimini, diretta dal dottor Filippo Ottani, era stato ricoverato un paziente con grave compromissione della funzione cardiaca, dovuta a pregressi infarti e con numerosi episodi di aritmia maligna. “Il paziente, dopo essere stato stabilizzato in Terapia Intensiva Cardiologica – spiega il dottor Ottani -  è stato sottoposto a una procedura di ablazione di tachicardia ventricolare. Per proteggere il cuore disfunzionante e con esso la vita del paziente, si è impiantato un dispositivo temporaneo di assistenza ventricolare, cioè una pompa ventricolare, in grado di “aiutare” il cuore e rendere possibile e sicura l’ablazione. Come in ogni storia a lieto fine, il paziente è stato infine dimesso al domicilio in completa autonomia e in soddisfacente forma fisica”.

“I pazienti cardiopatici – prosegue -  hanno spesso gravi disturbi del ritmo cardiaco, ad esempio aritmie maligne come la tachicardia ventricolare o la fibrillazione ventricolare. Esse mettono a rischio la loro vita e richiedono l’impianto di un defibrillatore, ovvero un dispositivo in grado di riconoscere e interrompere gli episodi di aritmia tramite erogazione di ”piccole dosi” di corrente elettrica (in termine tecnico defibrillazione cardiaca). Il verificarsi di diversi episodi di grave aritmia ravvicinati nel tempo configura il quadro della cosiddetta “tempesta aritmica”, che può mettere in crisi anche il defibrillatore, determinandone l’inefficacia e/o la precoce fine della batteria.In casi come questi, il trattamento interventistico con ablazione trans-catetere rappresenta l’unica soluzione possibile".

"L’intervento consiste nell’individuare la zona responsabile dell’aritmia attraverso l’uso di piccole sonde posizionate all’interno del cuore.Si procede poi a eliminare l’aritmia stessa tramite energia termica erogata mediante radiofrequenza emessa dal catetere.L’ablazione trans-catetere presenta una notevole difficoltà e un’intrinseca pericolosità per il paziente, specialmente in presenza di grave malfunzionamento del ventricolo sinistro dovuto alla cardiopatia di base. L’esperienza dell’ équipe di Aritmologia di Rimini, composta dai dottori Nicola Trevisi e Davide Saporito, in cooperazione con i Cardiologi Emodinamisti, dottoressa Caterina Cavazza e Federica Baldazzi, e il Team di Anestesia e Rianimazione, diretto dal medico Emiliano Gamberini, hanno permesso  di portare a termine con successo e in sicurezza l’ablazione dell’aritmia maligna. Al termine, il sistema di assistenza al cuore è stato rimosso senza complicanze“.

“L’intervento - conclude il medico Ottani  - che generalmente è appannaggio di pochi centri di altissimo livello, con specifica competenza nel trattamento di aritmie complesse, è stato effettuato grazie alla professionalità e all’esperienza che il dottor Trevisi ha precedentemente maturato in centri di riferimento italiani.Tuttavia è necessario sottolineare il fondamentale “lavoro di squadra” che si è svolto all’interno del Laboratorio di Emodinamica della Cardiologia e che ben riflette l’esperienza maturata dalla Cardiologia di Rimini nella gestione dei pazienti cardiologici complessi. Attualmente a possibilità di trattamento delle aritmie a Rimini include tutte le procedure a eccezione di un gruppo ristretto per cui è necessaria assistenza cardiochirurgica con la possibilità di effettuarle anche in anestesia generale o sedazione, spesso desiderata dal paziente stesso".

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