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Cronaca

Il Comune si prepara a razionare l'energia: stop aria condizionata, luci spente in corridoi e monumenti

Il Comune valuta i primi provvedimenti per contenere i costi: in vista dei mesi freddi si valuterà anche una riduzione della durata giornaliera di accensione degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici

In questi giorni l’assessora all’Ambiente Anna Montini, insieme all’energy manager, ai dirigenti e ai tecnici dei vari settori del Comune, hanno fatto il punto per valutare la pianificazione delle linee di intervento a contrasto del caro bollette, che saranno poi contenute in un provvedimento da sottoporre alla Giunta. Il documento allo studio andrà ad affiancare e supportare le indicazioni che il governo metterà in campo in ordine all'emergenza energetica da mettere in campo in autunno e in inverno. Oltre ad alcune azioni applicabili o già applicate dalla scorsa primavera, sono state messe a confronto alcune ipotesi operative che andranno a integrare i provvedimenti che sono al momento allo studio da parte del Governo e che rappresenteranno la cornice indispensabile nella quale gli Enti locali potranno eventualmente muoversi.

Queste azioni rappresentano la prosecuzione di un percorso avviato da tempo e che nei mesi scorsi ha portato l’amministrazione ad apportare già le prime misure in materia di contenimento dei consumi. Gli ambiti ‘energivori’ per il comune riguardano in particolare gli uffici, le scuole e le palestre scolastiche, l’illuminazione pubblica.

Uffici

Per gli uffici pubblici una prima misura è già stata adottata, con lo spegnimento già da mercoledì (31 agosto) dell’aria condizionata dopo la razionalizzazione delle temperature già messa in atto dalla primavera. Per quanto riguarda il riscaldamento, l’obiettivo è quello di spostare l’accensione il più avanti possibile, ovviamente tenendo conto delle condizioni meteo. Già lo scorso anno, proprio nell’ottica di risparmio, il riscaldamento degli uffici fu acceso 15 giorni dopo la data abituale (15 ottobre). Oltre a questo si valuterà una riduzione della durata giornaliera di accensione degli impianti. Per quanto riguarda l’illuminazione, l’ipotesi è di rimodulare l’utilizzo delle luci negli spazi di passaggio, nei corridoi.

Inoltre sarà diffuso un vademecum ai dipendenti comunali per ricordare le buone pratiche per favorire il risparmio dei consumi. Queste misure non sono applicabili nei musei, che hanno questioni di temperatura e idrometria da garantire a tutela beni artistici.

Al di là della fase emergenziale, una importante ottimizzazione dei consumi potrebbe derivare dalla prospettiva della possibile realizzazione dell'hub di servizi comunali nell'area stazione.

Scuole e palestre scolastiche   

Salvo eventuali indicazioni da parte del governo, l’intenzione dell’Amministrazione è quella di escludere asili nido e scuole dell’infanzia da misure di contenimento. Una scelta orientata a mettere in protezione il più possibile i servizi educativi e scolastici, dopo la difficile fase pandemica. In questo ambito è significativa la strada tracciata dal comune attraverso la realizzazione negli ultimi anni delle nuove scuole con classificazione near zero energy Building, a consumi energetici quasi zero. Uno standard di riferimento anche per le prossime realizzazioni. Si faranno inoltre valutazioni per l’ottimizzazione in futuro dell’utilizzo delle palestre scolastiche, nell’ottica di raggruppare le attività ed evitare tempi morti, di inutilizzo, nell’arco della giornata.

Illuminazione pubblica  

Anche in questo caso si andrà verso un contenimento, ma si attendono le annunciate decisioni del governo in materia per valutare come intervenire. L'ipotesi più realistica è che il governo disponga una razionalizzazione dei punti luce pubblica e dell'illuminazione dei monumenti pari al 40 per cento su tutto il territorio nazionale. Questo in attesa del project financing per la realizzazione degli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica e di adeguamento alle norme degli impianti di illuminazione pubblica per il territorio del Comune di Rimini. Il progetto garantirà un risparmio energetico di oltre 8,6 milioni di kWh annui, ovvero il 62% rispetto al consumo annuale di riferimento.

Per quanto riguarda i privati (esercizi pubblici e commerciali) si valuterà solo in un secondo momento e sempre a seguito delle decisioni del Governo, l’introduzione di un eventuale provvedimento ad hoc (es obbligo chiusure porte dei negozi, illuminazione vetrine).

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