Coronavirus, Bonaccini: "Bar e ristoranti devono restare chiusi, non mi sentirei di far riaprire fra pochi giorni"
"Il turismo è il settore più complicato, ma noi abbiamo un piccolo vantaggio per quando si ripartirà, avere il 70% di turismo nazionale"
Sì alle aziende, a partire da automotive, ceramiche e moda, i settori a più alto tasso di export. No per ora, invece, alla riapertura di bar e ristoranti. Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini lo ha confermato ieri durante una intervista a Tagadà, su La7.
"Bisogna cercare di decidere alcune filiere piuttosto che altre perché ad esempio ciò che crea assembramenti a mio parere va evitato", ha sottolineato Bonaccini. "Non mi sentirei mai di riaprire tra pochi giorni, anche se il Governo lo decidesse, i ristoranti e i bar". Il modello per la fase 2 è la Granarolo. "Una grande impresa - la cita Bonaccini - che ha 2.000 dipendenti sparsi in tutta Italia, non ha mai chiuso e ha avuto casi" di infezioni da Covid-19 "che si contano sulle dita di una mano".
Quanto al turismo, ha detto ancora il governatore, "è il settore più complicato da far ripartire" per lo stop ai collegamenti e le necessità di distanziamento sociale. Rispetto a questo "noi abbiamo un piccolo vantaggio per quando si ripartirà, avere il 70% di turismo nazionale". Per questo si conta molto sul bonus vacanze che il Governo dovrebbe introdurre, perché la somma andrebbe spesa interamente in località italiane.